Una “super” banca dati contro i crimini fiscali da un lato e la stretta dell’UE sui pagamenti digitali dall’altro: ecco di che cosa si tratta.
Il controllo sui crimini finanziari si fa più stringente e severo: a confermarlo è la Legge di Bilancio 2023, che prevede la creazione di una banca dati, definita “super”, contro i crimini di tipo fiscali. E non è tutto: perché anche l’Unione Europea, a partire dal prossimo Gennaio 2024, si prepara ad applicare maggiore severità e rigore nei controlli sui pagamenti digitali.
E le nuove misure, spiegate nella bozza della Manovra, attendono ora il passaggio in Parlamento, previsto tra la seconda e la terza settimana del prossimo mese di Dicembre. Tra queste, è stata aggiunta una “super” banca dati informatica centralizzata che gli ordini professionali potranno attivare per “prevenire eventuali attività di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo”, come esplicitato all’interno della bozza.
E gli ordini potranno gestirla in autonomia, scegliendo quali dati e quali documenti trasmettere per avviare le procedure di controllo e di accertamento. Inoltre, la banca dati potrà avvalersi di un sistema automatico di allerta: quando, infatti, emergeranno “operatività anomale basate sui parametri quantitativi e qualitativi”, il sistema emetterà un’avviso di notifica, pur restando “ferma la responsabilità del professionista per l’adempimento dell’obbligo di segnalazione delle operazioni sospette, anche nel caso di mancata ricezione dell’avviso”.
La revisione del sistema automatico di allerta e la stretta dell’UE
Gli ordini professionali dovranno verificare periodicamente la regolarità dei sistemi automatici di allerta, in modo da ridurre il più possibile il rischio di commettere errori come eventuali discriminazioni infondate e lesive della reputazione dei professionisti nonché la distorsione dei dati. Il termine massimo di verifica è stato stabilito in non oltre due anni.
Tuttavia, la banca dati non potrà essere consultata dai singoli professionisti, bensì solo dai funzionari incaricati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal nucleo speciale di Polizia valutaria facente capo alla Guardia di Finanza, dalla DIA, dalla Direzione nazionale antimafia ed antiterrorismo e dall’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia.
A ciò si aggiungerà anche la stretta dell’Unione Europea sui pagamenti digitali, in particolare per inasprire il contrasto alle truffe sull’IVA e sull’evasione fiscale: a livello comunitario, infatti, a partire già dal prossimo Gennaio 2024 sarà più semplice effettuare controlli incrociati dei pagamenti elettronici effettuati all’interno dell’UE.