Il calcio italiano sta vivendo una fase molto delicata della sua storia dopo l’uscita dell’Italia da Euro 2024 per mano della Svizzera
E’ scoppiato il caos nel calcio italiano dopo la sconfitta dell’Italia contro la Svizzera agli ottavi di finale di Euro 2024. Una prestazione indecente da parte degli azzurri, che hanno subito un 2-0 senza possibilità di replica. Non c’è stata reazione da parte della squadra di Luciano Spalletti, che si è assunto le responsabilità della debacle.
In tanti hanno invocato le sue dimissioni, ma soprattutto quelle del presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Così non è stato e si andrà avanti fino al Mondiale 2026: la qualificazione, infatti, è l’obiettivo principale di questo ciclo.
Fallire la qualificazione al Mondiale per la terza volta consecutiva sarebbe un disastro senza precedenti. Spalletti lo sa bene e si è già messo all’opera per evitarlo. L’Italia avrà comunque tempo per lanciare nuovi giocatori nella speranza di trovare dei campioni come Gianluigi Donnarumma, nettamente il migliore della rosa.
La Federazione, dunque, si trova a gestire una situazione delicata, ma Gravina ha già fatto sapere che si continuerà con Spalletti commissario tecnico, con il quale si condividono idee e progetti per il presente e per il futuro. Ma la FIGC deve far fronte a un vero e proprio terremoto interno.
Le ultime notizie riferiscono di una sanzione salatissima da parte dell’Antitrust nei confronti della FIGC di circa 4 milioni di euro per ‘abuso di posizione dominante’. Per l’autorità garante, la Federazione ha abusato della propria posizione dominante nel mercato dell’organizzazione delle competizioni giovanili dal 1° luglio 2015.
L’Antitrust sostiene che la FIGC abbia attuato una politica escludente nei confronti degli Enti di Promozione Sportiva (EPS) garantendosi una posizione di sostanziale monopolio. Non si è fatto attendere il comunicato di risposta della FIGC, che ha già fatto sapere che farà ricorso al TAR Lazio. La Federazione ritiene la sanzione ‘totalmente ingiustificata, basata su regolamentazioni documentalmente confutabili e su un ragionamento giuridico errato’.
La FIGC fa anche un riferimento alle motivazioni della sanzione, le stesse della Federazione Italia Sport Equestri (FISE) con analogo procedimento. Una sanzione poi annullata dal Consiglio di Stato. E dunque, la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha deciso di fare ricorso al TAR Lazio. Indubbiamente una situazione molto particolare che non fa bene al calcio italiano dopo giorni complicati dovuti all’eliminazione dall’Europeo.
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