Gli italiani che soffrono di fibrosi cistica possono ottenere varie agevolazioni: ecco quali sono e come fare per ottenerle
Tra le malattie genetiche più diffuse al mondo c’è senza ombra di dubbio la fibrosi cistica. Si tratta di una malattia causata dall’alterazione o mutazione di un gene, il gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator), che determina la produzione di muco eccessivamente denso, che ostruisce i bronchi e provoca infezioni respiratorie ripetute.
La malattia colpisce più organi, ma soprattutto l’apparato respiratorio e l’apparato digerente. Il muco eccessivo, poi, ostruisce anche il pancreas impedendo agli enzimi pancreatici di raggiungere l’intestino. In questo modo i cibi non possono essere digeriti e assimilati. La malattia causa il deterioramento progressivo del tessuto polmonare.
In Italia ogni anno di fibrosi cistica si ammalano circa 200 bambini, per un totale attuale di oltre 6mila malati tra bambini, adolescenti ed adulti. Si tratta di una malattia invisibile che però causa tosse persistente stizzosa e poi catarrale, respiro sibilante, affanno e infezioni bronchiali e polmonari frequenti.
Coloro che soffrono di questa malattia possono usufruire di un’invalidità civile dell’80%, con punte del 100% a seconda della compromissione dell’organo o degli organi. Ai minori è riconosciuto il diritto all’indennità di accompagnamento, mentre all’adulto, anche in presenza di interessamento polmonare esclusivo, viene riconosciuta una condizione di totale invalidità nella misura del 100%.
Dunque, coloro che sono affetti da questa malattia hanno diritto all’assegno mensile di assistenza per invalidi parziali, per un importo mensile di 333,33 euro, se il suo reddito non supera il limite di 5.725,45 euro annui. Inoltre si ha diritto all’esenzione del ticket per farmaci o cure (67%) e all’iscrizione nelle liste del collocamento mirato (46%).
Tutti gli italiani affetti da questa malattia che lavorano nel settore privato hanno anche l’80% di invalidità lavorativa e hanno la possibilità di anticipare l’accesso alla pensione a 56 anni di età (donne) o 61 anni di età (uomini) con 20 anni di contributi versati. Inoltre, il Parlamento ha stabilito che i pazienti e i loro familiari debbano avere diritto a un’adeguata assistenza psicologica, spesso determinante per affrontare e convivere con la malattia.
Infine, anche per le persone affette da questa malattia, il governo garantisce, compatibilmente con gli impegni di finanza pubblica, i benefici e le agevolazioni fiscali previste dalle norme vigenti per il settore auto. Parliamo della detrazione IRPEF del 19% sulle spese sostenute, l’applicazione di un’aliquota al 4% e il rilascio di contrassegni di circolazione e sosta.
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