Riconoscere l’endometriosi potrebbe essere più semplice grazie ad un nuovo test genetico chiamato Endome.
L’endometriosi è una patologia ginecologica ancora poco nota, multifattoriale ed in grado di peggiorare (anche di molto) la qualità della vita di chi ne soffre. Oltre a provocare infertilità, porta infatti diversi sintomi che, contrariamente a quanto spesso si pens,a non si limitano ai dolori mestruali. Soffrire di endometriosi, causa tutta una serie di sintomi che, a seconda della gravità, comportano diversi interventi chirurgici spossando sia da un punto di vista fisico che psicologico.
Oggi, riconoscerla è ancora molto difficile tanto che si parla di un ritardo diagnostico di circa 7 anni. Anni preziosissimi per iniziare le cure e che potrebbero essere ridotti grazie ad Endome, un test sviluppato recentemente dal polo di Genomica Genetica e Biologia di Siena.
Test Endome, potrebbe aiutare a diagnosticare prima l’endometriosi
Il test genetico Endome è stato sviluppato sotto la guida del direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia, dell”azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Perugia. Per il suo sviluppo, l’equipe si è basata su 100 pazienti con diagnosi sicura di endometriosi o adenomiosi, arrivando ad ottenere un risultato predittivo sulla malattia. Questo test che si effettua tramite un tampone buccale, fornirebbe quindi un risultato predittivo sul possibile rischio di sviluppare l’endometriosi.
Ciò può essere utile in tutti quei casi in cui, a fronte di dolori o sintomi denunciati dal paziente e in mancanza di parametri considerati validi dal medico, si mette da parte l’idea, arrivando magari a riconoscerne la presenza solo a distanza di anni. Il ritardo diagnostico da parte dei medici è infatti uno dei problemi principali di questa malattia, troppo spesso non considerata o sminuita come malattia legata al ciclo mestruale e lasciandone tutto il peso a chi ne soffre.
Ovviamente, è importante che il test non diventi motivo di mancati controlli per chi risultasse negativo. Trattandosi di un test predittivo è infatti passibile di errore. Motivo per cui rimane sempre al primo posto un controllo più attento da parte dei medici e al quale Endome potrà partecipare in modo attivo per eliminare alcuni dubbi o per accertare sospetti che non sono accertabili in altro modo. Si tratta, insomma, di un percorso più agevole per le pazienti che, in questo modo, potranno conoscere da subito la causa dei loro malesseri e sapere come intervenire con largo anticipo rispetto a quanto avviene al momento. Il tutto, con la speranza che il test genetico possa dare il via a nuovi studi in grado di aiutare anche nella cura della malattia.