Cosa succede quando si dona denaro o beni ai figli? E quando è necessario indicarlo nella dichiarazione dei redditi? Ecco che cosa prevede la normativa aggiornata
Quando si parla di donazione, si fa riferimento al trasferimento di un bene o di denaro da una persona all’altra. Spesso, questo strumento viene impiegato dai genitori per anticipare parte dell’eredità ai propri figli oppure per cedere loro un immobile. Ma cosa prevede la legge in tal senso? Ovvero, è possibile ricorrere sempre liberamente alla donazione oppure bisogna indicare le cifre donate sulla dichiarazione dei redditi?
Del resto, con donazione si fa di fatto riferimento ad un regalo dal momento che il bene, mobile oppure immobile, viene trasferito senza costi al beneficiario. Nei riguardi del donatario però potrebbero sussistere determinati obblighi come ad esempio la realizzazione a titolo gratuito di un’opera.
Donazione beni mobili e immobili, attenzione a non commettere questi errori
Ecco perché, per fare in modo che la donazione sia valida anche legalmente, è bene che sia fatta da un notaio con specifico atto pubblico e alla presenza di due persone che fungano da testimoni. Qualora si agisca senza atto pubblico, la donazione è ritenuta valida solo se riguarda trasferimento di valore limitato come, per esempio, la mancia regalata in occasione di speciali ricorrenze o feste.
Non è previsto il pagamento delle tasse sulle donazioni qualora riguardino beni mobili di limitato valore. Così come non sono tassate le donazioni di aziende o rami di aziende oltre che di azioni e quote sociali a figli, coniuge o genitore, le donazioni di mezzi iscritti al Pra e le spese di mantenimento, matrimonio, educazione.
Negli altri casi, bisogna ricorrere all’atto pubblico e questo implica che le donazioni dovranno essere dichiarate e, quindi, potrebbero essere potenzialmente imponibili. Per determinare l’imposta sulla donazione, bisogna verificare sia il grado di parentela che il valore del bene donato. Ad esempio, l’imposta di donazione non si paga qualora la donazione stessa avvenga ‘in linea retta’ ovvero tra genitori e figli. Al di sopra di questo importo, è invece prevista un aliquota al 4%. L’imposta di successione tra fratelli è sorelle è pari invece al 6% con franchigia di 10mila euro. Stessa percentuale per donazioni tra parenti fino al quarto grado, affini in linea retta o collaterale fino al terzo grado ma senza alcuna franchigia prevista. Invece nel caso di donazioni tra amici o altri soggetti la tassazione sarà dell’8%.
Donazione, quando si devono pagare le tasse
Le donazioni ai figli non devono essere dichiarate né dal donante né, qualora sia un importo di modico valore, dal destinatario e, pertanto, non andrà a costituire un reddito assoggettabile ad Irpef né da inserire nel 730. Quando però è necessario l’atto pubblico il donatario dovrà, beneficiando dei beni che gli sono stati regalati, pagare la relativa imposta. Il donatario potrà versare anticipatamente le somme dovute al notaio, così che se ne possa occupare il professionista stesso.