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Sport

Dolori dopo l’allenamento? Ecco come capire se è un buon segno o se stai sbagliando qualcosa

Avere dolori dopo l’allenamento è normale, sia se si sono eseguiti gli esercizi correttamente, che se si è sbagliato qualcosa: come capirlo

Iniziare un percorso di allenamento, sia a casa che in palestra, per diversi motivi, come dimagrire, rafforzare la massa muscolare o mantenersi in forma, comporta un diverso piano per ogni necessità. Per eseguire al meglio gli esercizi preposti dal personal trainer o nel vostro schema che vi siete programmati, bisogna fare attenzione e ascoltare chi è qualificato e sa come fare certi movimenti.

Il dolore muscolare può essere dato da un allenamento intensivo o da movimenti errati – linkcoordinamentouniversitario.it

Praticare degli esercizi in modo sbagliato, oltre a non dare l’effetto desiderato, può provocare dolore. I movimenti errati, durante l’allenamento, rischiano di creare problematiche come fratture e distorsioni, causando sofferenza inutilmente. Dopo aver seguito il proprio piano, lamentare dolori è normale, sia se è stato fatto bene, che se viene eseguito in maniera scorretta, tuttavia, bisogna saper distinguere le due situazioni.

Dolore post allenamento: hai eseguito gli esercizi correttamente o hai sbagliato qualcosa?

Allenare il proprio corpo e fare degli esercizi mirati a distinte necessità, non è così facile come sembra. Per eseguire un corretto piano, infatti, è sempre meglio affidarsi a qualcuno che sappia come poter intraprendere certi movimenti, senza farsi male e rischiare, nel peggiore dei casi, di rompersi un arto.

Se si prova dolore dopo essersi allenati, può significare sia che gli esercizi siano stati eseguiti correttamente, sia che siano stati compiuti in maniera del tutto errata. È fondamentale capire questa diversità, in modo da correggere la postura e i movimenti sbagliati e, magari, orientarsi verso un professionista, che possa aiutarvi ad eseguire un piano giusto per il vostro corpo e per il vostro bisogno.

Il dolore muscolare localizzato può derivare da crampi, traumi e lesioni minori – linkcoordinamentouniversitario.it

Innanzitutto, quando si segue un piano di allenamento, si dovrebbe notare un aumento di forza e un miglioramento nell’esecuzione. Se ciò non avviene, significa che non si stanno praticando le attività designate nella maniera dovuta. Inoltre, una volta terminato il training, non si dovrebbe percepire la medesima energia con cui si è iniziato, altrimenti significa che non si è svolto accuratamente e sufficientemente. Se, invece, si nota un calo dell’energia, è giusto prendersi un momento per riposare e recuperare l’energia necessaria; può trattarsi anche di un giorno intero.

Il dolore muscolare, chiamato anche mialgia, che trattiamo in questo articolo, può essere dovuto da diverse cause, una di queste è che si è svolto un allenamento impegnativo, che comporta un miglioramento e un progresso non indifferente. Solitamente si manifesta in 24 o 48 ore, con sintomi come: dolore alle gambe quando si fanno le scale, piegandosi, muovendo le braccia o le spalle. Questa condizione è conosciuta con il nome di indolenzimento muscolare, o molto più spesso, è ciò che definiamo, più comunemente, acido lattico. In questo caso, la sofferenza che si prova è un buon segno, mentre in altri casi, che ora andremo a vedere, no.

Purtroppo, quando gli esercizi del training vengono eseguiti in malo modo, si presenta un dolore muscolare, che non è dovuto all’indolenzimento causato dall’allenamento intensivo, ma è dovuto ad altre problematiche. Tra le cause più ricorrenti troviamo: lo stress, la tensione, traumi e lesioni minori, come distorsioni, strappi e contratture. È un dolore che non si propaga in tutto il corpo, dunque, localizzato in determinate parti del corpo o in certi muscoli. Anche le malattie ischemiche portano a provare questo dolore, come la gotta o l’influenza, ma non solo, perché potrebbe trattarsi dell’effetto collaterale di specifici farmaci.

Il dolore muscolare, spesso, è dovuto ad una contrazione involontaria e improvvisa del muscolo, ovvero, il crampo, oppure, si può trattare di una lesione parziale della struttura muscolare per un trauma, che potrebbe essere uno strappo, una contrattura, eccetera. Lo strappo si verifica quando si fanno dei movimenti sbagliati o se si forza eccessivamente l’esercizio. L’allungamento portato allo stremo e la rottura del muscolo, causano un grave dolore, che non permette il giusto funzionamento delle azioni comuni, accompagnato da gonfiore e rigidità. La contrattura, invece, si presenta come un dolore simile al crampo, in cui il muscolo inizia a tirare e non è possibile distendere l’arto in modo normale.

Dolori muscolari, quando non dipendono dall’allenamento

In altri casi, invece, il dolore muscolare è dovuto da un disturbo psicosomatico, come la tensione da stress e il mantenimento di posture sbagliate che, a lungo andare, originano un affaticamento muscolare, soprattutto, su spalle, collo e schiena. Tra le altre cause del dolore localizzato ci sono: la sindrome compartimentale; la sindrome da dolore miofasciale; la contusione muscolare; la piomiosite.

La tensione da stress può provocare il dolore muscolare – linkcoordinamentouniversitario.it

Per quanto riguarda il dolore diffuso, dunque, in tutto il corpo, si riscontra maggiormente in determinati casi, come: influenze e sindrome parainfluenzale; disidratazione; miopatie causate da farmaci (statine, fibrati, antibiotici, bifosfonati o una rapida sospensione da antidepressivi); ipotiroidismo; stanchezza generale; depressione; malattia di Lyme; malaria; herpes; poliomielite o sindrome post-poliomielitica; trichinosi; toxoplasmosi; infezione da Coxackie virus o Covid-19; babesiosi; febbre dengue; ebola; ascesso muscolare; lupus eritematoso sistemico; poliomialgia reumatica; sclerosi multipla; encefaliomielite mialgica; malattia del tessuto connettivo misto; diabete; artrite reumatoide; distrofie muscolari; mastocitosi; neuropatia periferica; emocromatosi; infarto; astinenza da alcol.

Caterina Fagiani

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