Una sofferenza profonda può derivare da un dolore latente e abbiamo inconsapevolmente nascosto. Ecco i segnali per riconoscerlo.
Un grande dolore può rompere qualcosa dentro di noi ma talmente in profondità che a un certo punto dimentichiamo il perché della sofferenza che proviamo. Tuttavia, rimane dentro di noi latente anche se facciamo finta che non esiste, trascinandolo per anni nella nostra vita.
A volte esplode all’improvviso, altre volte viviamo una vita fatta di negazione, passività, ansia. Insomma, viviamo in maniera costante con una sofferenza profonda che ci portiamo dentro e se non facciamo pace con il nostro dolore la situazione potrebbe avere conseguenza gravi per la nostra serenità mentale. Ecco, quindi, i segnali da non sottovalutare per capire che nel nostro animo c’è un dolore latente, insoluto e tenuto nascosto.
Dolore latente: ascoltiamo i 5 segnali che aiutano a capire la sofferenza profonda che proviamo
Il dolore fa parte della vita ma molte persone hanno così paura di affrontarlo che decidono di mettere a tacere le proprie emozioni per evitare di soffrire. Ci sono alcuni segnali che ci possono far capire che siamo in presenza di un dolore nascosto e non del tutto elaborato. Si tratta di emozioni che si provano anche in altre circostanze ma che in presenza di un dolore latente sono molto più amplificate.
Il dolore, di qualsiasi tipo esso sia, cambia profondamente la nostra vita e ci trasforma in persone diverse da quelle che eravamo prima. Devastati dal dolore il primo segnale è la rabbia che proviamo per la situazione che troviamo ingiusta, ma anche verso di noi, che non siamo riusciti a impedire la sofferenza, e verso gli altri che non soffrono come noi.
Un’altra emozione che si prova è il senso di colpa. Ci sentiamo responsabili di quello che è accaduto. Ci domandiamo se cambiando il nostro modo di fare oppure scegliere un’opzione differente poteva cambiare la soluzione.
La depressione è il terzo segnale a cui prestare attenzione. Questa emozione può presentarsi anche a distanza di molto tempo dall’evento doloroso e scatenarsi in maniera amplificata. Non deve essere sottovalutato anche se pensiamo di aver superato la parte più difficile.
Dopo la perdita di una persona cara, sia a causa di un lutto sia per una separazione, siamo sicuri di non poter affrontare la vita senza i suoi consigli o il supporto. A questo punto ecco che arriva il quarto segnale da non sottovalutare, l’ansia, che inizia a essere presente in ogni aspetto della nostra vita.
Ecco l’ultimo segnale, la passività o l’apatia verso la vita. Per non correre il rischio di soffrire ancora, iniziamo a vivere “senza emozioni” evitando di affezionarci alle persone, a isolarci dal mondo. Questo atteggiamento non farà altro che accrescere la nostra sofferenza.