Sapete che cos’è la dieta “water friendly”? Non vi preoccupate, non è quello che state pensando. Questa dieta va ben oltre il cibo.
Si può fare una dieta che sia anche sostenibile? Una dieta che riduca al minimo gli sprechi? E’ questo che ha spiegato in un’intervista a Lifestyle una nutrizionista, ricercatrice e professoressa presso l’Istituto Universitario di Scienze della Salute del CESPU: Inês Pádua. Ebbene si, una dieta può essere sostenibile anche per l’ambiente. Questo è il motto della cosiddetta dieta “water-friendly”.
In pratica, una dieta che va molto oltre il pesare gli alimenti e contare le calorie. Facendo una traduzione letterale, una dieta ‘water-friendly’ sarà una dieta “amica dell’acqua”. Quindi si presuppone che la dieta promuova il risparmio idrico e questa è una nuova prospettiva nel campo della nutrizione. Questo perchè una dieta sana non è più sufficente, essa deve essere anche più sostenibile dell’ambiente, ha spiegato la nutrizionista.
Per fare una dieta sostenibile bisogna puntare sulla scelta della frutta e della verdura di stagione, cioè in base alla loro stagionalità. Questo perchè alimento coltivato nella sua stagione richiede meno acqua di un alimento coltivato utilizzando condizioni artificiali. Inoltre frutta e verdura di stagione apportano benefici maggiori al nostro organismo. Per non parlare del fatto che i cibi di stagione, oltre ad avere un contenuto nutritivo più elevato, sono anche più gustosi.
Un altro dei principi della dieta water-friendly è includere alimenti che utilizzano meno acqua. Ad esempio legumi, come fagioli, lenticchie, fave o lupini. Si tratta, infatti, di alimenti la cui produzione favorisce la sostenibilità e che hanno un ottimo contenuto nutrizionale. Ed ancora, la nutrizionista spiega che si dovrebbe preferire il consumo di ingredienti freschi anziché di prodotti industrializzati. Quanto maggiore è la lavorazione di un prodotto, tanto maggiore è il dispendio di risorse ambientali, compresa l’acqua. Si stima, ad esempio, che per produrre un hamburger vengano utilizzati più di tremila litri d’acqua. Inoltre si può preferire il pesce proveniente da una pesca sostenibile.
Una volta a casa si possono adottare altri tipi di pratiche che promuovono il risparmio di acqua e risorse. Ad esempio, l’acqua utilizzata per cucinare diversi cibi è un’acqua che conterrà molte sostanze nutritive e viene spesso scartata. Quest’acqua può essere conservata e utilizzata per nuove cotture, come quella del riso. Ma anche l’acqua di cottura delle verdure può essere riutilizzata, ad esempio, per irrigare le piante.
In conclusione, applicare tutti questi consigli nella nostra dieta non solo ci aiuterà ad avere delle abitudini alimentari sane ma promuoverà anche uno stile di vita molto più sostenibile.
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