Covid, pronti i nuovi vaccini. Ecco a chi saranno rivolti e da quando saranno disponibili. Studiate nuove modalità di somministrazione.
Il ministro della salute Schillaci, ha annunciato che tra 15 giorni arriveranno, in Italia, i nuovi vaccini anti-Covid. Si tratta di nuova formulazione, contenente XBB.1.5. C’è da capire, però, a chi deve essere somministrata questa dose e se si tratta di un normale richiamo del vaccino già effettuato. Probabilmente, si segue l’esempio degli USA, dove, i vaccini anti-Covid sono raccomandati a tutti, dai 6 mesi di vita in su. Gli esperti dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie Cdc, informano, attraverso un documento sui vaccini aggiornati alle varianti attualmente in circolazione.
Le indicazioni sono per proteggere dagli esiti della malattia durante la stagione autunno-inverno alle porte. L’ente annuncia che, i vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna adattati alla variante Kraken di Sars-CoV-2 (XBB.1.5) saranno disponibili entro questa settimana.
In Italia, invece, i vaccini saranno raccomandati a tutta la popolazione di età superiore ai 60 anni, ai soggetti di età superiore a 6 mesi affetti da patologie croniche e da situazioni di immunocompromissione. A quei soggetti a rischio di malattia grave, alle donne in gravidanza e agli operatori sanitari non immunizzati negli scorsi 12 mesi.
Tuttavia, il vaccino verrà offerto gratuitamente anche a tutti i cittadini che vogliono sottoporsi alla somministrazione. La disponibilità dei cicli di base e dei richiami annuali è comunque garantita, in ogni caso, su richiesta del cittadino. Ciascuno può ottenere il vaccino, in accordo con il proprio medico di famiglia o pediatra di libera scelta, per minimizzare le conseguenze del Covid.
Nuove di modalità somministrazioni, ecco lo studio
Recentemente, alcuni scienziati, hanno sviluppato delle modalità di somministrazione che prevedono vie alternative, come quella nasale o orale. Questo renderebbe la somministrazione più facile e veloce, ma anche i vaccini più efficaci. Infatti, ci sarebbe maggiore efficienza nell’indurre le immunoglobuline A, attraverso la bocca o il naso, rispetto alla somministrazione mediante iniezione sottocutanea convenzionale.
Sebbene alcuni i medici abbiano già utilizzato vaccini nasali, in alcuni casi hanno scoperto che questi tendono a produrre effetti collaterali, come mal di testa e febbre, sul sistema nervoso centrale o sui polmoni.
Lo studio pubblicato su Biology Methods and Protocols, dalla Oxford University Press, indica la nuova vaccinazione contro SARS-CoV-2 progettata per indurre la produzione di immunoglobulina A per via orale ha funzionato nelle scimmie. Dagli animali che hanno prodotto gli anticorpi necessari contro la malattia senza effetti collaterali riscontrabili, dovrebbe passare ad ulteriori ricerche. Questo lascia pensare che presto le cliniche potrebbero essere in grado di offrire vaccini orali contro il coronavirus. Di sicuro, sarebbero più popolari e avrebbero più maggiore successo contro la malattia!