Il Palazzo della memoria è una tecnica che si usa per migliorare la memoria, ecco come applicarla e come usarla.
Anche la memoria si può allenare, e per farlo c’è una pratica antica che è ancora oggi molto efficace per potenziare le capacità cognitive: il Palazzo della memoria. Ecco come funziona questa tecnica e come usarla nella vita di tutti i giorni.
Cos’è il Palazzo della Memoria
La tecnica del Palazzo della Memoria ha una storia antichissima e l’uomo la usa da secoli per migliorare la propria memoria. Si tratta di una tecnica mnemonica che insegna ad associare concetti con luoghi fisici, per facilitare la memorizzazione. Con questa tecnica si deve costruire un palazzo mentale con le fattezze di un luogo familiare, associando ad esso dei luoghi specifici. In poche parole basta assegnare ad ogni stanza del palazzo un concetto da ricordare (che sia una data, un evento o una formula matematica), e poi richiamare l’informazione visualizzando le singole stanze e “aprendo” le loro porte per rivelare cosa c’è al loro interno.
Come già detto, questa tecnica è usata sin dai tempi più antichi, e per metterla in pratica basta allenarsi un pò. Stimolare le nostre funzioni cognitive in questo modo aiuta anche il cervello a rimanere più giovane, soprattutto se si usa il Palazzo della Memoria quando si è più avanti con gli anni, magari associando le singole stanze agli alimenti da comprare quando si fa la spesa, oppure alle cose da fare durante la giornata. Insomma, le applicazioni pratiche possono essere diverse, e il Palazzo della memoria funziona soprattutto in campo professionale. Vediamo come.
Applicazioni pratiche
La tecnica del Palazzo della memoria può essere utilissima da applicare quando si deve fare una presentazione importante a lavoro, oppure discutere una tesi o semplicemente studiare per un compito in classe, perchè lavorando per associazioni è molto più facile stabilire connessioni mnemoniche tra l’immagine che creiamo nella nostra mente e i concetti da studiare. Per esempio si può associare una stanza ad ogni punto chiave della presentazione, e poi man mano “far vedere la propria casa” a chi ci sta ascoltando aprendo di volta in volta una porta diversa.
Ricorrere a questa tecnica renderà il nostro discorso più fluido e ci farà sentire più sicuri, trasmettendo conoscenza e sicurezza anche agli altri. Se invece si deve sostenere un’interrogazione, saranno le domande dei docenti a “bussare alle porte” della nostra casa mentale, e per rispondere basta aprirle. Non importa quindi cosa si deve memorizzare, ma come lo si fa: con il Palazzo della memoria il successo è assicurato.