C’è una persona che può controllare il mouse con il pensiero: ecco il progetto di Elon Musk che sta cambiando la storia.
Il progetto si chiama Neuralink ed è certamente uno dei più ambiziosi su cui Elon Musk abbia mai lavorato. L’idea di base era fornire alle persone malate di SLA la possibilità di interagire con i dispositivi elettronici digitali.
Per farlo il team di Musk si era spinto fino a progettare l’impianto di un chip neurale nel cervello di persone affette da paralisi degli arti. La prima operazione, che si è svolta lo scorso settembre, sembra sia andata a buon fine ma ci sono inquietanti lati oscuri sul progetto Neuralink su cui Musk non ha ancora fatto chiarezza.
L’idea di riuscire a comandare i computer con il pensiero non è assolutamente inaudita. Il progetto, così affascinante e ambizioso, è già stato inseguito in passato. Finora però i risultati non erano stati positivi: i dispositivi che permettevano di collegare il cervello al computer erano estremamente ingombranti e andavano portati sulla testa.
L’obiettivo di Musk era quello di rendere più agili, più discreti e più potenti questi dispositivi e, a quanto dichiarato ufficialmente proprio da Musk, il progetto è riuscito. “I progressi sono buoni e il paziente sembra aver recuperato completamente, senza effetti negativi di cui siamo a conoscenza. Il paziente oggi è in grado di muovere il mouse sullo schermo semplicemente pensando“, ha dichiarato il milionario, rendendo quindi noto che l’interfaccia Telepathy funziona egregiamente e che quindi la sperimentazione continuerà.
Stando a quanto si sa finora, l’interfaccia non avrà il solo scopo di favorire l’interazione tra cervello umano e dispositivi elettronici, ma anche quella di trattare stati alterati del cervello che possono condurre a patologie anche gravi come depressione, autismo e schizofrenia. Purtroppo però, a fronte di risultati così promettenti, le notizie che stanno circolando sull’impresa di Musk non sono tutte positive.
Neuralink è stata aspramente criticata per le sperimentazioni dell’impianto sulle scimmie, sperimentazioni e test che potrebbero violare i diritti degli animali. Le indagini sul trattamento degli animali da parte di Neuralink risalgono al 2017, quando il Comitato dei Medici per la Medicina Responsabile (che si occupa di alternative alla sperimentazione sugli animali) mise le mani su dettagliati rapporti delle attività di Neuralink.
I dati emersi furono scioccanti: un macaco aveva una nausea molto forte dopo le sperimentazioni e aveva riportato ferite aperte nell’esofago, prima di essere abbattuto. Un altro aveva sofferto gravemente per un’emorragia cerebrale causata dall’utilizzo di un adesivo inappropriato per colmare gli spazi che gli scienziati avevano aperto nel suo cranio.
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