Contributo volontario scuola, facciamo chiarezza: si deve pagare per forza oppure è facoltativo?

Nel momento in cui si parla di contributo volontario a scuola, si fa riferimento ad una spesa da pagare obbligatoriamente oppure no?

Molti sono i genitori che, al momento dell’iscrizione, devono versare all’istituto un contributo volontario, una somma di denaro richiesta alle famiglie del momento in cui si effettua ll la prima iscrizione. A questo riguardo le scuole non sono molto chiare in quanto cercano di camuffare questa spesa, facendola passare per una somma che bisogna versare per frequentare, così che l’alunno possa ottenere dei privilegi particolari.

Tasse scolastiche da pagare e contributo volontario
Il contributo volontario si deve pagare per forza Linkcoordinamentouniversitario

Ci sono casi in cui addirittura si nega la possibilità di partecipare a gite scolastiche oltre che ad uscite didattiche, un qualcosa che accade se la quota non viene versata. Si fa riferimento a quote che ogni famiglia può scegliere se versare o meno, in modo da ampliare la formazione proposta dalla scuola. Numerose famiglie però si domandano se sia obbligatorio o meno procedere al versamento, una questione a cui cercheremo di far chiarezza proprio nel testo che segue.

In cosa consiste il contributo volontario e quando deve pagato

Sappiamo che la scuola risulta essere obbligatoria fino a quando l’alunno non compie 16 anni e quindi si tratta di una frequentazione del tutto gratuita.

contributo volontario da pagare
Contributo volontario quando pagarlo Linkcoordinamentouniversitario.it

Infatti, fino all’iscrizione del terzo anno, non viene richiesta di nessun tipo di tasse per lo studente che va a frequentare un Istituto statale. Dal quarto anno in poi invece, si va a pagare l’iscrizione obbligatoriamente, una spesa che risulta essere la medesima in ogni Istituto italiano.
Invece, per quanto riguarda il contributo volontario, sappiamo che questo ha un importo differente in base all’istituto in quanto è il Consiglio stesso che ha il diritto a deliberare la somma, basandosi sulle esigenze dell’edificio scolastico. E’ facile quindi capire che il contributo volontario non deve necessariamente essere versato alla scuola, ma risulta essere una scelta della famiglia.

In base a ciò che ricorda il MIUR, lo studente della famiglia che non sceglie di versare la quota, non può essere discriminato in nessun modo proprio come possiamo leggere all’interno della nota 593 del 2013 la quale afferma: “qualunque discriminazione risulterebbe illegittima e gravemente lesiva del diritto allo studio dei singoli”.
si fa quindi riferimento ad un erogazione liberale che non può essere imposta in nessun modo.”

Detto ciò, quali sono le spese di iscrizione obbligatorie? Vi sono delle spese che bisogna obbligatoriamente versare per la scuola dei propri figli, ossia quelle inerenti alla tassa di iscrizione che partono dal quarto anno in poi. Ecco quindi quali sono i pagamenti obbligatori per frequentare il quarto e il quinto anno della scuola superiore:

  • la tassa di iscrizione che si richiede al momento dell’iscrizione dell’importo di 6,04euro;
  • la tassa di frequenza pari a 15,13 euro.

In poche parole, per frequentare la scuola le tasse obbligatorie sono pari a 21,17 euro per un solo anno. Inoltre, per la classe quinta, ossia l’anno in cui si va a sostenere anche l’esame di stato, bisogna pagare un’ulteriore tassa per esami di idoneità pari a 12,09 euro insieme alla tassa di diploma il cui importo è di 15,13 euro. Infine è bene tenere a mente che le famiglie che possiedono un ISEE che non va oltre i €20.000 non sono tenute a pagare nessun tipo di tassa grazie alla presenza di un esonero.

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