Una misura che scatena sempre le polemiche: il condono edilizio. Cosa c’è da sapere per questo 2024 appena iniziato
Da sempre al centro di mille polemiche. Tanto politiche, quanto economiche, ma anche giudiziarie. Sul condono edilizio, in Italia, si discute dalla notte dei tempi. E, probabilmente, non si smetterà mai di farlo. Ma c’è e ci sarà. Ecco, allora, tutte le novità per questo 2024.
In Italia, il tema del condono edilizio continua a essere al centro del dibattito pubblico e politico. Questa pratica, che consente la regolarizzazione di abusi edilizi pregressi, ha suscitato opinioni contrastanti nel corso degli anni.
Il dibattito attuale si focalizza sulla possibilità di introdurre una nuova legge di condono edilizio, al fine di affrontare le problematiche legate alle irregolarità nel settore delle costruzioni. Tuttavia, diverse voci si levano contro questa proposta, sostenendo che il condono possa favorire un clima di impunità e scoraggiare il rispetto delle normative urbanistiche.
In un contesto in cui molti cittadini sono afflitti da abusi edilizi, la proposta di condono ha suscitato speranze di risoluzione dei problemi abitativi e di regolarizzazione delle situazioni pregresse. D’altra parte, numerosi esperti sostengono che una soluzione più sostenibile dovrebbe essere incentrata sulla riforma delle normative urbanistiche e sulla rigorosa applicazione delle leggi vigenti.
Condono edilizio: le novità per il 2024
Le implicazioni economiche del condono edilizio sono un ulteriore aspetto su cui si concentra l’attenzione. Mentre alcuni sostengono che il condono potrebbe stimolare l’attività edilizia e contribuire alla crescita economica, altri avvertono sui potenziali rischi di una liberalizzazione incontrollata, con il rischio di compromettere la qualità delle costruzioni e la sicurezza degli edifici.
L’ultima legge sul condono edilizio in Italia è del 2003 e in forza della stessa si possono sanare interventi di costruzione di immobili senza licenza o concessioni edilizie, lavori eseguiti in difformità rispetto a quanto previsto in licenze e concessioni e interventi edilizi basati su licenze o concessioni annullate, decadute o divenute inefficaci. Attenzione, però, perché possono essere sanate solo le costruzioni ultimate entro il 31 marzo 2003.
Con lo strumento del condono edilizio, il Governo ha sempre pensato di fare cassa. Questa pratica, infatti, non è gratuita: il costo varia dai 60 euro ai 150 euro per metro quadrato in funzione della tipologia dell’abuso. Il vincolo temporale è nato per evitare costruzioni selvagge. Soprattutto in aree protette. Non possono essere condonate, infatti, le costruzioni abusive costruite in aree a vincolo paesaggistico.
Infine, una recente sentenza la Corte di Cassazione ha inserito un doppio limite di cubatura: 750 metri cubi per ogni unità abitativa, 3.000 metri cubi per l’intera costruzione e 30% rispetto alla struttura iniziale in caso di ampliamento. Ricordiamo comunque che attualmente non è possibile accedere al condono edilizio 2024 in quanto i termini per aderire sono chiusi.