Esiste un modo poco conosciuto per andare in pensione anche con pochissimi contributi. Vediamo insieme cosa bisogna fare.
Non tutti riescono a raggiungere il requisito contributivo minimo per poter accedere alla pensione. In questo articolo vi spieghiamo come fare per andare in pensione con pochi contributi.
La pensione oggi in Italia segue le regole stabilite dalla legge Fornero. Pertanto, l’età pensionabile per ritirarsi è di 67 anni ma per poter lasciare il lavoro a tale età è necessario avere almeno 20 anni di contributi. In alternativa, si può accedere alla pensione anticipata ordinaria a qualsiasi età purché gli anni di contributi siano almeno:
- 42 anni e 10 mesi per gli uomini;
- 41 anni e 10 mesi per le donne.
In tutti i casi è necessario aver maturato parecchi anni di contributi. Anche tutte le misure di pensione anticipata attualmente in vigore richiedono un requisito contributivo alto. Con Quota 103 è necessario avere almeno 41 anni di contributi esattamente come con Quota 41; Opzione donna richiede un requisito contributivo minimo di 35 anni mentre ne bastano solo 30 per accedere alla pensione con Ape sociale. Ma che fare se non si raggiungono neanche 20 anni di contributi? Un modo c’è.
Come andare in pensione con pochi contributi
Come visto, nel nostro Paese, per poter andare in pensione è necessario avere almeno 20 anni di contributi. Molte persone però hanno iniziato a lavorare tardi. C’è un modo poco conosciuto per andare in pensione con pochi contributi.
Con soli 5 anni di contributi si ha diritto ad accedere alla pensione. Bisogna però soddisfare i seguenti due requisiti:
- aver compiuto 71 anni;
- tutti i contributi devono essere stati versati dopo il 1995.
Se gli anni di contributi sono almeno 15, si può andare in pensione a 67 anni ma tutti i contributi devono essere stati versati – o il versamento deve essere stato autorizzato – entro il 31 dicembre del 1992.
Con soli 5 anni di contributi si può accedere anche alla pensione casalinghe. Nonostante il nome, questa strada è percorribile tanto dalle donne quanto dagli uomini. Una persona, in questi caso, deve pagarsi da sé i propri contributi. Se ha versato almeno 5 anni di contributi e l’importo raggiunto è pari almeno all’importo dell’assegno sociale maggiorato del 20%, il soggetto può iniziare a ricevere la sua pensione già a 57 anni. Se l’importo, invece, non raggiunge la soglia richiesta, la pensione verrà erogata solo al raggiungimento dei 65 anni di età.
Infine ci sono persone che non hanno per nulla contributi perché non hanno mai lavorato o hanno lavorato in nero o con contratti atipici. Per costoro esiste l’assegno sociale. L’importo dell’Assegno sociale è soggetto a rivalutazione e, quindi, cambia ogni anno. Per il 2023 corrisponde a 503,27 euro al mese per 13 mesi. Per ricevere l’assegno sociale bisogna soddisfare i seguenti requisiti:
- avere almeno 67 anni;
- avere un reddito annuo non superiore a 6.085,43 euro se soli o a 12.170,86 euro se coniugati.