Il cantautore Cesare Cremoni, accolto da Giacomo Poretti nel suo podcast PoretCast, si confessa a cuore aperto su un tema delicato
Tra gli ospiti che stanno animando la stagione del PoretCast, il podcast condotto da Giacomo Poretti (del trio Aldo, Giovanni e Giacomo), anche Cesare Cremonini. Nella lunga chiacchierata il cantautore tra le altre cose ha avuto modo di parlare anche del potere benefico che la musica ha su di lui: “Credo che la musica sia una cosa che ha a che fare con l’anima”.
In pochi secondi l’argomento viene sviscerato, prima però una premessa fondamentale: “L’anima non so bene che cos’è, quel prete là non me l’ha spiegato quindi non ho potuto mai scoprirlo veramente”. Lo supporta proprio il padrone di casa spiegando come in passato abbia affrontato la questione in uno dei suoi spettacoli. Cremonini risponde: “Effettivamente è lo studio di tutti gli artisti”.
Il racconto da brivido di Cesare Cremonini: “Così tengo a bada i miei fantasmi”
“Io l’ho sempre pensata come una camera arredata. Una cosa che io dovevo proteggere, perché in fondo è una tua proprietà”, ha esordito così Cesare Cremonini provando a definire il concetto di anima. O almeno la forma che assume nella vita di tutti i giorni per lui: “Col passare degli anni, cominci ad avere scheletri nell’armadio, commetti errori, capisci il dolore della vita nella sua complessità e lo incontri nella faccia degli altri ma lo vivi anche sulla tua persona”, ha aggiunto il cantautore.
Non solo, perché nel suo racconto trova spazio anche la sofferenza: “I fantasmi devono sempre sapere che quella camera è arredata, abitata da te. Altrimenti vedono uno spazio vuoto e, giustamente, se ne appropriano. E lì sono guai seri, sono ca**i amari. Ne ho vissuti di questi guai, ne hanno vissuti persone a me vicine, la mia famiglia e molti di quelli che sono qui probabilmente”.
Fortunatamente Cremonini ha saputo tenere a bada i suoi di fantasmi grazie alla musica, la soluzione che ha trovato è abbastanza semplice: “Io in mezzo a quella camera ci ho messo un pianoforte, è lì che vado a scrivere le canzoni. Mi protegge, li tiene lontani”. Una nella metafora per spiegare che l’anima è un posto da curare, privilegiando quello che ci fa stare bene,