Abitanti della Lombardia e non solo spaventati per la proposta della realizzazione di una centrale nucleare a Milano.
All’interno del periodico italiano «Nuovo TV», rivista principalmente dedicata ai protagonisti del mondo della televisione, dello spettacolo e del web, edito da Cairo Editore, è presente una rubrica in cui viene scelto un commento riguardante una notizia di attualità, più o meno importante, da parte di uno dei lettori del giornale. L’opinione riportata sulle pagine del periodico riceve, in seguito, una risposta da parte di un’importante giornalista italiano, nonché docente universitario di comunicazione e media.
La notizia in questione e il successivo commento, riportati sul periodico «Nuovo TV», riguardano la recente affermazione del Ministro dei trasporti e delle infrastrutture, nonché leader della Lega, Matteo Salvini, il quale ha dichiarato che in quanto milanese auspicherebbe alla costruzione di un reattore nucleare di ultima generazione nella zona del capoluogo lombardo. Ovviamente, questa affermazione ha fatto immediatamente scoppiare una polemica sia tra le forze politiche e sia tra l’opinione pubblica.
A questo proposito, uno dei lettori del periodico «Nuovo TV», Marco da Milano, ha commentato la notizia e la dichiarazione di Matteo Salvini, dicendo che spera che il Ministro dei trasporti stesse scherzando poiché, al posto di produrre energia pulita, “verde” e sicura attraverso fonti rinnovabili, si vuole costruire una centrale nucleare che, anche se di ultima generazione, andrebbe a mettere a rischio l’intero Paese.
Ma gli abitanti di Milano, della Lombardia e, più in generale, i cittadini italiani dovrebbero veramente preoccuparsi per la proposta di Salvini della realizzazione di una centrale nucleare? La riposta di Alessandro Cecchi Paone al lettore Marco da Milano sulle pagine di «Nuovo TV» non tarda ad arrivare. Contrariamente all’opinione comune, Cecchi Paone si vede costretto a difendere il leader della Lega, il quale – al di là della provocazione del suo linguaggio – non sbaglia nel riproporre l’alternativa nucleare per il futuro energetico dell’Italia.
Cecchi Paone sostiene che, purtroppo, i due referendum proposti ai cittadini italiani, in materia di nucleare nel 1987, sono stati affrontati con la paura, in seguito all’incidente avvenuto presso la centrale di Chernobyl del 1986, e hanno costretto l’Italia a continuare a produrre l’elettricità utilizzando il carbone, il gas e l’olio combustibile. Queste fonti di energia, da una parte, sono altamente inquinanti e, d’altra parte, rendono il nostro Paese inevitabilmente dipendenti dalle forniture estere.
La risposta di Cecchi Paone sostiene, inoltre, che esistono più di 400 centrali nucleari, regolarmente in funzione, e di queste circa quaranta si trovano molto vicine ai confini del nostro Stato. Quello che molti italiani forse non sanno è che i nuovi piccoli impianti di ultima generazione sono maggiormente sicuri rispetto ai precedenti e non sarebbe affatto una cattiva proposta pensare di installarne qualcuno in Italia. Anche perché, conclude Cecchi Paone, le fonti alternative “green” non saranno mai sufficienti per sostenere i consumi dell’Italia, ovvero il settimo Paese industriale del mondo.
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