Case green, come salvarsi dalla spese folli

La direttiva “Case Green 2024” emanata dall’Unione Europea traccia nuove linee guida. Ecco come salvarsi da spese folli

Le prossime sfide in materia di efficienza energetica colpiscono direttamente chi abita in edifici classificati nelle categorie energetiche più basse, ovvero le classi “F” e “G”. Ma c’è una buona notizia per coloro che si trovano in questa situazione: sono già in vigore dei bonus destinati a rendere più sostenibili le abitazioni, permettendo di risparmiare notevolmente.

Direttiva case green
Direttiva case green: come non spendere una fortuna – (linkcoordinamentouniversitario.it)

La direttiva “Case Green 2024” emanata dall’Unione Europea traccia nuove linee guida che pongono l’obiettivo di una riduzione significativa dei consumi energetici degli edifici, con l’ambizione di raggiungere la neutralità energetica entro il 2050. Gli Stati membri sono chiamati a intervenire per garantire una riduzione media dei consumi di energia degli edifici residenziali esistenti, fissando obiettivi intermedi ambiziosi. In particolare, entro il 2030 si mira a una riduzione del 16%, mentre entro il 2035 l’obiettivo è una diminuzione del 20-22%. Anche per gli edifici non residenziali sono stati fissati obiettivi analoghi, con scadenze differenziate.

La direttiva pone un’enfasi particolare sulla riqualificazione degli edifici meno efficienti, quelli attualmente classificati nelle categorie “G” e “F”. In Italia, si stima che circa 5 milioni di edifici debbano essere sottoposti a interventi di ristrutturazione per migliorare le loro prestazioni energetiche.

Case green, come salvarsi dalla spese folli

Per chi intende avviare interventi di ristrutturazione, esistono già dei bonus e delle agevolazioni fiscali disponibili. Tra questi, il Superbonus del 70%, l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazione del 50%, che permettono di ottenere detrazioni fiscali significative sui lavori di miglioramento energetico.

Direttiva case green
Direttiva case green: i bonus per non spendere una fortuna – (linkcoordinamentouniversitario.it)

Il Bonus Ristrutturazione consente di ottenere una detrazione del 50% dalle tasse sulle spese sostenute per lavori di ristrutturazione, risanamento conservativo e restauro. È importante notare che questa agevolazione è estesa anche a interventi condominiali, ma solo per quanto riguarda le parti comuni degli edifici. Il massimale di spesa ammesso per usufruire del bonus è di 96.000 euro.

Per coloro che sono interessati a effettuare interventi mirati all’efficientamento energetico, c’è l’Ecobonus. Quest’ultimo è stato recentemente prorogato fino alla fine del 2024 e offre agevolazioni fiscali per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, contribuendo così alla riduzione delle emissioni inquinanti e dei consumi energetici. Nell’ambito dell’Ecobonus rientrano non solo i costi relativi agli interventi strettamente energetici, ma anche quelli necessari per ottenere la certificazione energetica e per la realizzazione dell’intervento stesso. Le detrazioni fiscali previste dall’Ecobonus variano dal 50% al 65% delle spese sostenute e vengono restituite in 10 anni attraverso la dichiarazione dei redditi.

L’Ecobonus del 65% comprende tutti gli interventi finalizzati alla riqualificazione energetica degli edifici, come l’applicazione di cappotti termici e la sostituzione dei sistemi di climatizzazione con impianti ad alta efficienza energetica. Infine, per coloro che mirano a migliorare di almeno due classi energetiche la propria abitazione, c’è il Superbonus. Sebbene le percentuali di agevolazione fiscale siano diminuite nel tempo, dal 2024 i contribuenti possono ancora ottenere il 70% delle spese sostenute. Tuttavia, anche in questo caso, non sono più ammesse la cessione del credito o lo sconto in fattura.

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