Casa in donazione, se si vende il maggior valore è tassato? La risposta a cui fare molta attenzione

Tassa di plusvalenza e casa in donazione. Ecco cosa succede quando si decide di vendere l’abitazione: tutti i dettagli. 

Il  mondo della compravendita delle case non è semplice. Soprattutto per chi non è avvezzo alla burocrazia del settore immobiliare, che comprende leggi che possono risultare quasi incomprensibili ai neofiti. Figuriamoci se ci si addentra nell’universo delle case in donazione.

Casa in donazione e tassa di plusvalenza, cosa sapere
Casa in donazione e Tassa di plusvalenza, quando si paga? (linkcoordinamentouniversitario.it)

Se, ad esempio, un parente dovesse lasciarvi una casa in donazione le domande sulla tassazione di questo immobile sono tante e variegate. Ma una delle più comuni riguarda l’eventuale vendita della stessa e la famigerata tassa sulla plusvalenza. Cerchiamo quindi insieme di capire di cosa si tratta.

Casa in donazione, cos’è la tassa di plusvalenza e quando si paga

Per rispondere ai dubbi inerenti la Tassa sulla plusvalenza nel caso di un immobile acquisito per donazione, Il Corriere Della Sera ha lasciato la parola all’avvocato Matteo Dellapina. La prima cosa da chiarire riguarda il cosa sia la tassa come plusvalenza. Si tratta di una accisa che si applica sulla differenza tra il prezzo di vendita di un bene e il suo costo originale. Se, ad esempio, si vende una casa ad un costo maggiore rispetto a quello a cui la si è acquistata, la tassa di plusvalenza scatta e si applica sulla differenza positiva.

Casa in donazione e tassa di plusvalenza si deve pagare oppure no?
Donazioni di immobili e tasse di maggior valore, come funziona? (linkcoordinamentouniversitario.it)

Sul tema specifico delle case in donazione il professionista è sicuro: non bisogna pagare questa tassa. Il motivo è semplice. Una casa ricevuta come donazione viene tassata solo se al momento della cessione sono passati meno di 5 anni da quando la casa è stata acquistata. Per farla semplice, se viene comprata una casa, e meno di 5 anni dopo la firma dell’atto questa viene donata, allora è sotto tassazione.

La famigerata tassa di plusvalenza diventa infatti imponibile esclusivamente se il donante aveva acquistato l’immobile da non più di cinque anni. Nello specifico questa tassa va ad essere calcolata tra quanto costa oggi la casa, quindi il suo attuale prezzo di vendita, e quanto è costata invece a chi l’ha acquistata in passato. L’atto di donazione non cambia il limite dei 5 anni, ma se viene usata come prima casa non si pagano le tasse sulla vendita.

Grazie a questa spiegazione sia il concetto di Tassa di plusvalenza che la sua eventuale applicabilità su una casa donata sono molto più chiari. Come sempre il “burocratese”, ossia il linguaggio così tecnico e specifico rischia di far sembrare ogni cosa molto più complicata di quanto in realtà non sia e questa ne è la prova.

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