Canone Rai 2026, stop alla rata unica: ma solo se fai richiesta entro questa data - linkcoordinamentouniversitario.it
Arrivano delle novità riguardo al Canone Rai 2026. Lo stop alla rata unica è realtà, ma attenzione ai requisiti e alla data ultima per richiederlo.
Dopo il taglio dell’anno precedente, il Canone Rai è tornato al suo importo originale nel 2025. Ora in molti si chiedono come sarà il prossimo anno, visto che sono iniziati i lavori parlamentari per l’approvazione della legge di bilancio 2026. Come riporta il Corriere della Sera, almeno nella prima versione del testo, non sono previsti i tagli alla tassa per l’anno venturo.
Questo vuol dire che, nel caso in cui dovesse rimanere tutto come è adesso anche per l’anno nuovo, le famiglie italiane si troverebbero di nuovo a pagare 90 euro annui, che saranno introdotti all’interno delle bollette dell’energia elettrica. L’idea della Lega di abolire del tutto sembra proprio naufragata, come prevedibile. Tuttavia, una novità che arriva direttamente dall’Agenzia delle Entrate è la possibilità di richiedere la rateizzazione dell’imposta, ma solo se si rientra nei requisiti e se si inoltra la richiesta entro una data specifica. Vediamo nel dettaglio cosa fare e come funziona.
Generalmente, il canone Rai viene addebitato nella bolletta dell’energia elettrica e dilazionato durante i primi mesi dell’anno. Le cose però sono diverse per quanto riguarda i pensionati con reddito annuale inferiore a 18mila euro. In questo caso specifico, possono richiedere che la tassa sia trattenuta direttamente sulla pensione, in rate bimestrali o mensili di pari importo.
Così facendo, la somma del canone (90 euro) verrà suddivisa lungo l’anno, alleggerendo di conseguenza il peso economico per coloro che percepiscono i trattamenti pensionistici più bassi. È l’INPS o altri enti previdenziali a trattenere direttamente la somma, evitando così che il contribuente gestisca il pagamento manualmente.
È importante ricordarsi che per ottenere la rateizzazione del Canone Rai 2026, i pensionati interessati devono presentare la domanda apposita entro il 18 novembre 2025. La richiesta deve essere inoltrata direttamente all’INPS, usando un modulo online apposito di richiesta di addebito del canone TV sulla pensione, che è disponibile sulla piattaforma dell’Istituto nella sezione in cui sono presenti i moduli per i servizi e prestazioni.
Nel caso in cui la pensione dovesse essere erogata da un ente diverso dall’INPS, ci si può rivolgere a un patronato. Tuttavia, nella domanda è importante indicare: i dati anagrafici del pensionato, il numero di pensione, il codice fiscale del pensionato e la dichiarazione sul reddito totale familiare (che deve essere uguale o inferiore a 18.000 euro).
Se la domanda sarà accolta dall’INPS, il pagamento del canone televisivo avverrà in maniera automatica tramite trattenute mensili o bimestrali sulla pensione da gennaio 2016. Coloro che non presentano la richiesta entro il 18 novembre 2025, dovranno continuare a versare l’imposta nelle modalità canoniche: bolletta elettrica o versamento autonomo.
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