Scopri subito cos’è il bonus Maroni, un esonero contributivo per chi continua a lavorare pur avendo diritto alla pensione
Con la nuova Quota 103 ci sono delle novità anche in merito all’incentivo previsto per chi, pur avendo diritto alla pensione, continua a lavorare. Chi, nel 2024, raggiunge 41 anni di contributi e 62 anni di età può fare richiesta del bonus Maroni: consiste in una somma versata in busta paga, netta, che corrisponde alla quota di contributi previdenziali che sono a carico del lavoratore stesso.
Tale incentivo viene ricevuto dal lavoratore che ne ha diritto fino al momento dell’effettiva pensione, salvo richiesta di revoca mossa dal dipendente stesso. Di contro, però, si accumula un montante individuale poco sostanzioso poiché, di fatto, non si accantona la propria quota di contributi: ecco cosa c’è da sapere sul bonus Maroni.
Bonus Maroni, non fartelo sfuggire
L’esonero contributivo previsto dal bonus Maroni non è automatico ma va richiesto e, nello specifico, si applica nel momento in cui scatta la prima decorrenza della teorica pensione di Quota 103. Per i dipendenti del privato iscritti alla gestione esclusiva dell’AGO si tratta del 2 agosto, per i dipendenti del privato iscritti a una gestone diversa dall’AGO, invece, si tratta del 1° settembre. I pubblici, invece, dovranno aspettare: se per l’AGO la finestra inizierà il 2 ottobre, per gli iscritti ad altre gestioni inizierà il 1° novembre.
Una volta che è decorsa la finestra mobile di Quota 103 si potrà presentare la domanda e, quindi, ricevere il beneficio a partire dalla mensilità successiva. Per presentarla si può procedere sul sito INPS con SPID di livello 2, CNS o CIE. In alternativa, ci si può rivolgere a un patronato o chiamare il call center INPS al numero 803 164. Una volta presentata la domanda, l’INPS certifica il diritto al bonus e quindi lo comunica al datore di lavoro entro 30 giorni.
Da quel momento, se tutto è andato bene, il datore di lavoro versa i contributi in busta paga e, se necessario, recupera anche quelli già versati. Nel caso in cui il dipendente cambi posto di lavoro, una volta fatta richiesta e approvata, il bonus Maroni continuerà ad essere applicato: sarà sempre l’INPS a comunicare ai datori di lavoro l’applicazione dell’incentivo. Nel caso vi si voglia rinunciare, lo si può fare una volta sola e questa operazione è totalmente revocabile.