Bonifico parlante per bonus, gli errori da evitare (linkcoordinamentouniversitario.it)
I bonus in Italia sono numerosi ma basta un errore per rischiare di perderli. Ecco a cosa bisogna stare attenti
Quando si parla di bonus si fa riferimento ad un ampio bacino di possibilitĂ per ottenere agevolazioni fiscali sotto forma di detrazioni. Sconti importanti che vanno dal 36% fino al 90% a seconda del tipo di intervento correlato e ai requisiti richiesti.
Ma se da una parte l’offerta è diversificata e le possibilità di accesso sono molteplici, dall’altra è sufficiente commettere uno o più errori per rischiare di vedersi annullare il beneficio. Ed è proprio l’Agenzia delle Entrate a ricordarlo con un’apposita circolare datata 26 giugno, nella quale specifica a cosa prestare attenzione e quali sono gli errori da evitare.
La circolare in questione riguarda gli interventi edilizi, è la numero 17/E e si concentra nello specifico sull’importanza di alcuni dati da inserire nel bonifico parlante. Indicando ciò che non deve assolutamente mancare, segnalando inoltre che, per questioni di prudenza, sarebbe preferibile inserire sempre anche il riferimento alla fattura che si deve saldare nella causale del bonifico così da dimostrare un collegamento tra fattura e pagamento. E salvare i due documenti insieme nell’eventualità di controlli futuri.
Ma non è tutto: nella causale del versamento occorre indicare la legge che si applica per la specifica detrazione, oltre al codice fiscale del beneficiario di tale detrazione ed il numero di partita iva (o il codice fiscale) del soggetto al quale si andrà ad effettuare il bonifico.
Per fare un esempio, nel caso del bonus ristrutturazioni andrà indicato nella causale: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione del 50% – Art. 16-bis D.P.R. 917/1986 – Detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio”.
Dato che bonus come questo sono disponibili da tempo, banche e poste si sono adeguate predisponendo bonifici dedicati sui quali l’indicazione della norma di riferimento viene già riportata. I dati hanno un duplice fine: se da una parte consentono l’accesso al bonus, dall’altro permettono di consentire a banche e poste l’applicazione, sulle somme destinate al beneficiario del versamento, della ritenuta dell’8%.
Inoltre è importante sottolineare che chi si occupa di fare il bonifico non deve essere necessariamente chi richiede la detrazione, come stabilito dall’Agenzia delle Entrate. Facendo attenzione a tutte questi dettagli si evita così il rischio di perdere le agevolazioni.
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