Batosta sulla spesa: l’annuncio di maxi rincari per questi prodotti ha scatenato molte preoccupazioni e proteste da parte dei consumatori e delle organizzazioni di categoria.
Inizialmente programmata all’interno della Legge di Bilancio del 2020, la famigerata “Sugar Tax”, una tassa sui prodotti contenenti zucchero, ha subito numerosi ritardi nel suo varo. Recentemente, una serie di modifiche proposte nell’emendamento del Decreto Legge sul Superbonus hanno visto due figure di spicco della politica italiana, Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti, ridurre le aliquote fiscali relative a questa imposta. Con queste nuove disposizioni, l’imposta sulle bevande zuccherate è stata dimezzata, passando da 10 euro per ettolitro (pari a 10 centesimi di euro per litro) a 5 euro per ettolitro (equivalenti a 5 centesimi per litro) per i prodotti finiti. Per i concentrati destinati alla diluizione, l’imposta è stata ridotta da 0,25 euro a 0,13 euro per chilo.
Batosta sulla spesa
La revisione delle aliquote della Sugar Tax riflette un tentativo di armonizzare le esigenze fiscali con quelle economiche e di mercato. Ma persistono dibattiti su quanto effettivamente questa tassa influenzerà il consumo di bevande zuccherate e il panorama economico del settore delle bevande in Italia.
L’obiettivo principale di questa tassa era quello di contrastare l’inquinamento causato dalla plastica monouso e di ridurre il consumo di bevande zuccherate considerate poco salutari. Ma l’attuazione di questa misura si è rivelata complessa, suscitando una forte opposizione da parte delle imprese coinvolte.
La tassa sarà gradualmente implementata a partire dal primo luglio 2024, con una riduzione delle aliquote, per poi entrare in vigore pienamente a luglio 2026. Essa si applica a bevande edulcorate, definite come prodotti finiti o concentrati che, una volta diluiti, diventano bevande. Ma sono escluse dalla tassazione le bevande create per specifiche esigenze nutrizionali.
Per riassumere, la Sugar Tax subisce un temporaneo taglio delle aliquote: l’aliquota per i prodotti finiti sarà ridotta a 5,00 euro per ettolitro rispetto ai precedenti 10,00 euro, ma questo taglio è destinato a terminare il primo luglio 2026, quando l’aliquota tornerà al livello originario. Analogamente, per i prodotti da diluire, l’aliquota scenderà a 0,13 euro per chilogrammo, per poi risalire a 0,25 euro a partire dal luglio 2026, in conformità alle disposizioni originali della Legge di Bilancio del 2020.
Analisi dell’impatto economico
Secondo l’associazione Assobibe, la revisione della Sugar Tax porterà a un calo delle vendite del 16%, una diminuzione degli investimenti di 46 milioni di euro e un calo degli acquisti di materie prime per 400 milioni di euro, con la conseguente perdita potenziale di circa 5.000 posti di lavoro. Inoltre, l’aumento dei prezzi finali potrebbe danneggiare in particolare le piccole e medie imprese italiane che producono bevande riconosciute come eccellenze del Made in Italy.
Antonio Tajani, vicepremier e segretario di Forza Italia, ha criticato la tassa per il suo potenziale contrasto con le normative comunitarie e il rischio di avere un impatto negativo sulle imprese italiane. Le sue osservazioni sottolineano la necessità di un’armonizzazione tra le politiche fiscali nazionali ed europee per evitare disallineamenti dannosi per l’economia italiana.