Se sei un genitore e vuoi scoprire se tuo figlio è un bambino plusdotato, ecco quello che devi assolutamente fare: è molto semplice.
Essere genitore non è affatto facile e, soprattutto oggi che i bambini sono circondati da migliaia di stimoli diversi, saperli capire e comprendere nel loro percorso di crescita può essere difficoltoso. Districarsi tra gli inevitabili no e i doverosi sì, senza trasmettergli però l’ansia del futuro o di ciò che li circonda, è una missione a chiunque abbia un figlio è chiamato: oggi parliamo della plusdotazione.
Può capitare a tutti di incontrare un bambino diverso dagli altri, più creativo, divergente, estremamente curioso ed anche molto sensibile. Sebbene spesso si tratti di caratteristiche intime e personali, derivati anche dal carattere di ognuno, in realtà in alcuni casi ci può essere alla base una realtà di plusdotazione: ecco cosa significa nel concreto.
Bambini plusdotati: chi sono e cosa significa
La plusdotazione è una caratteristica personale e non è da considerarsi un disturbo, quindi non è necessario effettuarne una diagnosi. Si tratta, fondamentalmente, di un’intelligenza particolarmente sviluppata, che quindi comporta un alto potenziale cognitivo e valori di QI superiori alla media. A lato di questa intelligenza, però, spesso e volentieri si palesano anche peculiari caratteristiche caratteriali, tra cui si sottolinea un forte desiderio di comprensione, una vivace curiosità, una grande immaginazione e capacità deduttiva ed anche una profondità di pensiero spiccata.
A livello internazionale, si viene considerati plusdotati quando si ha un QI superiore a 130 e, nei bambini, tale caratteristica può aiutare a comprendere alcuni aspetti della personalità poco chiari. Bambini che vivono sensazioni amplificate, che sono più sensibili degli altri e che si sentono spesso esclusi poiché diversi possono infatti trarre giovamento dal riconoscimento di questa caratteristica, poiché può consentire di creare giochi e realtà su misura per loro.
Per verificare che il proprio figlio o la propria figlia sia un plusdotato è consigliato rivolgersi al pediatra, spiegandogli quali sono le caratteristiche che hanno fatto insorgere questo dubbio e approfondendo quali siano gli obiettivi di tale ricerca. Probabilmente, quindi, si viene indirizzati da uno psicologo o da un neuropsichiatra infantile, il quale effettuerà una valutazione cognitiva che individui i punti di forza e di debolezza di quel determinato bambino, così da fornire ai genitori strumenti utili per la sua piena comprensione.