C’è una tecnologia che potrà venire in aiuto alle persone con disabilità. Ecco di che cosa si tratta, la nuova scoperta incredibile.
Negli ultimi anni, la tecnologia ha fatto passi da gigante e non sembra volersi fermare. Sono diverse le nuove proposte che stanno per essere brevettate e poi lanciate dalle grandi aziende. Ma anche dalle start-up, che spesso si rivelano essere le più avveniristiche in merito alle invenzioni partendo da zero.
Se molte di queste realtà sono pensate per lo svago o per il lavoro, già da diverso tempo esistono aziende ed esperti che si soffermano esclusivamente sulla salute dei cittadini. In che modo? Andando a creare sistemi e dispositivi che possano portare ad un vantaggio effettivo nel breve e nel lungo termine. Oggi vi parliamo di una tecnologia che, tramite avatar, risulta utile anche per le persone con disabilità.
Un avatar per le persone disabili: la nuova tecnologia
Una tecnologia che arriva direttamente dal Giappone e che ha come obiettivo quello di venire incontro anche alle persone disabili. Si tratta di un’esperienza tutta nuova che si avvale di un avatar, per rendere il tutto ancor più immersivo e coinvolgente rispetto al passato. Con un sistema mai visto prima e che potrebbe diventare lo standard nei prossimi anni, qualora i test porteranno ai risultati sperati.
Il tutto è stato descritto nella rivista I-Perception dai ricercatori dell’Università di Tokyo e dalla Toyohashi University of Technology. Ma in che modo funziona? L’idea è di utilizzare un proiettore per la realtà virtuale con cui guardare un video a 360 gradi e con risoluzione 8K per postare la soggettiva di una persona che cammina.
Con la figura virtuale che va a muoversi in sincronia con la testa dell’utente, proiettando l’ombra davanti nella direzione del movimento. E quando i piedi toccano il terreno, per l’utente sarà possibile percepire le vibrazioni trasmesse da quattro elementi posizionati sotto la punta di piedi e talloni.
Una tecnologia che dunque potrà tornare utile anche e soprattutto agli utenti disabili o che hanno perso l’uso delle gambe. Con questo sistema infatti, sarà possibile vivere per la prima volta o rivivere dopo tempo l’ebbrezza di camminare e di girare spensierati. A rivelarlo sono stati i ricercatori stessi, secondo cui nei prossimi anni si potrà arrivare a risultati finali persino più avanzati, rispetto a quelli attuali.