Contributi pensionistici e laurea, adesso si possono riscattare con due strade differenti: quanto costa l’intero processo e quanto vale la pena
Da poco tempo è possibile convertire gli anni di laurea in contributi pensionistici. Per riscattare gli anni di studi e far sì che riescano a contribuire alla pensione esistono due strade differenti, ma bisogna anche valutare caso per caso per capire se ne valga davvero la pena.
Il riscatto della laurea può essere una soluzione vantaggiosa per accedere in anticipo alla pensione ed aumentarne anche l’assegno, ovviamente non si tratta di nessun regalo, ma solo dell’opportunità di pagare i contributi per quegli anni di studi, valutandoli in parte come se stesse già lavorando. Tuttavia, bisogna sapere le informazioni importanti e le due distinte procedure per ottenere la conversione.
Prima di tutto, bisogna ricordare che con il riscatto della laurea è possibile conteggiare il periodo universitario ai fini pensionistici solo se si è conseguito il corrispondente titolo di studio. Coloro che non hanno concluso il percorso non potranno richiederlo. Questa opzione poi è aperta anche agli inoccupati, ovvero individui che non hanno ancora intrapreso un’attività lavorativa e non sono registrati in un sistema previdenziale, ma che hanno deciso di riscattare quegli anni, pagandone i contributi.
Come calcolare il riscatto degli anni di studi universitari per i contributi pensionistici
Il riscatto si calcola basandosi sulla retribuzione degli ultimi 12 mesi antecedenti alla domanda. Ad esempio, riscattare quattro anni di studi nel 2021 potrebbe costare circa oltre 42mila euro. Tuttavia, esiste anche un’opzione agevolata che offre significativi risparmi, arrivando fino al 70%. L’opzione agevolata è però accessibile solo scegliendo una pensione con calcolo interamente contributivo. Per il sistema retributivo, invece, il costo del riscatto dipende da vari fattori come età, sesso, periodo di riscatto.
Per sapere quanto pagare per il riscatto di laurea è disponibile online sul sito INPS un simulatore di calcolo che effettua una valutazione in base alle informazioni inserite dall’utente. In questo modo ci si può fare un’idea di quanto si dovrebbe pagare e di quanto aumenterebbe la busta paga pensionistica futura.
Ci si potrebbe anche far aiutare per via telefonica chiamando il numero verde sempre dell’Inps, l’importante è avere un quadro preciso di tutte le opzioni possibili e di quanto riuscirebbero a migliorare la situazione pensionistica. Per quanto riguarda i professionisti iscritti alle rispettive casse previdenziali, dovranno prima contattare le casse e poi successivamente l’Inps.