Ecco come funziona la truffa dell’anello: i truffatori fanno leva sull’altruismo e ti rubano tutto, fai molta attenzione a questi segnali.
La truffa dell’anello non è una truffa che si perpetra online, non passa per mail o messaggi sospetti su Facebook o Whatsapp, ma è una truffa in cui si ha a che fare con i malviventi faccia a faccia, e che fa leva sul buon cuore delle vittime, che invece sarebbero pronte ad aiutarli.
Truffa dell’anello
Il modus operandi con cui i malviventi portano avanti la truffa dell’anello è sempre lo stesso, con variabili di poco conto che possono differire da caso a caso. Quello che succede è una situazione in cui qualcuno ci chiede aiuto. Nello specifico, i truffatori fermano la propria auto sul ciglio della strada facendo finta di trovarsi con l’auto in panne, oppure di essere rimasti senza carburante. Quando qualcuno di buon cuore si ferma per chiedere se hanno bisogno di aiuto, l’inganno prende vita.
Infatti, quando la vittima si propone di prestare del denaro al truffatore per permettergli di fare rifornimento, questi chiede una somma più alta dando in cambio un anello d’oro, per il disturbo. Da lì a che il truffatore scappi con i soldi e la vittima si renda conto che l’anello non vale nulla, il lasso di tempo è brevissimo, ma è comunque troppo tardi per recuperare il denaro perduto e per rintracciare in qualche modo i malviventi. Quello a cui si deve fare attenzione, per cercare di fermare le truffe, è il numero di targa e dei dettagli rilevanti sull’aspetto fisico dei truffatori, proprio come è successo a Piacenza.
Il caso di Piacenza
Sabato scorso, il 23 marzo, all’altezza di Via Ponte Paladini, un automobilista ha notato una famiglia ferma sul ciglio della strada con l’auto in difficoltà. L’uomo regala 10 euro alla famiglia per fare benzina, ma poi viene dissuaso a dare 100 euro, ricevendo in cambio un “anello d’oro”. Successivamente i truffatori sono scappati con i soldi e l’automobilista si è reso conto di essere stato truffato. Fortunatamente però, era riuscito a raccogliere delle informazioni utili, che ha poi riportato alle forze dell’ordine quando è andato a sporgere denuncia.
Grazie alle indicazioni fornite dall’uomo, gli agenti della squadra mobile di Piacenza sono riusciti ad individuare i malviventi, 4 rumeni che da poco vivono in Italia, e ad avviare le pratiche per l’emissione di un foglio di via obbligatorio dalla provincia di Piacenza. Dagli interrogatori è emerso che i quattro erano proprio specializzati in questo tipo di truffa, e che l’automobilista che li ha fatti prendere non è stato l’unica vittima del loro subdolo raggiro. Le autorità suggeriscono di fare sempre caso al numero di targa dell’auto “in panne” e a delle particolarità fisiche delle persone apparentemente in difficoltà, in modo da rendere più facile la loro identificazione.