Attenti alla cybercondria: curarsi solo con internet non va bene e lo fanno in troppi

Cercare diagnosi su internet senza più andare dallo specialista, la cybercondria può costarti caro, attenzione

Chi non ha mai cercato la causa dei propri mali fisici e psichici su internet? Forse nessuno, tranne chi proprio non ha mai approcciato con la tecnologia. Internet può essere davvero fucina di idee, ricette, tutorial, sapere bensì non sostituisce il parere medico, questo atteggiamento può davvero essere pericoloso.

cercare diagnosi su internet
La cybercondria la nuova ipocondria causata dalle diagnosi lette su internet – linkcoordinamentouniversitario.it

Basta avere un mal di testa, un foruncolo per cercare soluzioni mediche su internet, ma niente di più errato, visto che quel foruncolo potrebbe essere un semplice foruncolo, ok, ma se si trattasse di un carcinoma? Non sempre la percezione corrisponde a ciò che si ricerca in internet.

Molto dipende anche da ciò che si vuole sentir dire. Insomma, se si è predisposti al peggio, si tende a trovare diagnosi assolutamente gravi, molto di più di quelle che in realtà sarebbero. Ma a volte, proprio in presenza di sintomi continui e gravi, si darebbero – tramite online – spiegazioni fin troppo banali.

Si tratterebbe di cybercondria, ecco di che cosa si tratta e perché è meglio sempre rivolgersi ad uno specialista

Una vera e propria abitudine del popolo web, quella di curarsi su internet. Sembrerebbe addirittura che quasi 9 italiani su 1 cercherebbe sulla rete le cause dei propri malesseri fisici e psichici.

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La cybercondria la nuova ipocondria causata dalle diagnosi lette su internet – linkcoordinamentouniversitario.it

Non si tratterebbe di rimedi naturali per far passare la nausea sporadica o il mal di pancia. Ma vere e proprie diagnosi che farebbero accumulare ansia e medicine inutili in casa.

Addirittura si tratterebbe di una pratica che rallenterebbe il processo di recarsi da uno specialista per poter ricevere il primo controllo. Proprio perché quello dello specialista verrebbe considerato non primo, bensì secondo parere, dopo quello di internet.

Cercare sempre in internet i sintomi dei propri malesseri significherebbe andare in contro a quella che viene definita cybercondria. Come suggerisce il termine, la cybercondria è quel processo molto simile all’ipocondria che porterebbe ad avere la classica ipocondria (disturbo mentale che consiste nell’aver paura di morire in qualsiasi momento anche a causa di un graffio) e il mondo di internet, quindi il consultare pareri medici e non su diverse piattaforme web.

Si avrebbe, quindi, un’estrema paura di aver contratto una data malattia letta su internet, tendendo a parlare sempre e solo di patologie, sintomi e rischi con le persone intorno. Infine, tutto ciò comporta scoraggiamento e mancanza di fiducia nei confronti dei medici veri e propri. Il problema si fa ancora più pesante quando ad essere state assimilate sono delle vere e proprie fake-news. Questo perché la maggior parte del materiale medico su internet, in realtà non è frutto di una bibliografia affidabile. Bisognerebbe sempre verificare la fonte, ma non si fa quasi mai.

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