Assegno Unico: arriva la fortissima maggiorazione dal secondo figlio | Come averla

Incentivare la natalità attraverso la maggiorazione dell’assegno unico per il secondo figlio: ecco l’idea attualmente al vaglio del Governo.

Sono tre i miliardi di Euro che il Governo sta pensando di destinare alle famiglie italiane con più figli per incentivare la natalità: si tratta di una proposta attualmente al vaglio dell’esecutivo.

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La misura potrebbe comportare una maggiorazione massima pari a 87,50 Euro al mese – linkcoordinamentouniversitario.it

Si ipotizza una maggiorazione dell’assegno unico dedicata al sostegno economico a partire dal secondo figlio, per un extra pari all’ammontare massimo di 87,50 Euro al mese per valori ISEE fino ai 40.000 lordi annuali. Dunque, la possibilità è che le famiglie con più di un minore a carico all’interno del proprio nucleo ricevano nuove maggiorazioni, similmente a quanto già avvenuto con la Legge di Bilancio 2023 ma per nuclei famigliari con almeno tre figli minori a carico. In questo modo, quindi, ovvero abbassando la soglia a due figli, si andrebbe ad estendere ulteriormente la platea di beneficiari.

Tuttavia la Legge di Bilancio 2023, oltre a prevedere aiuti economici maggiorati a partire dal terzo figlio, prevede anche che questi vengano mantenuti fino all’età compiuta di 3 anni del bambino, mentre la nuova Legge di Bilancio 2024 potrebbe estendere il periodo fino all’età di 6 anni. Il tutto, è importante ribadirlo, deve essere ancora confermato.

L’ammontare dell’assegno unico universale con due figli fino ad oggi

Ad oggi, l’assegno unico universale viene determinato in base a due criteri principali: il valore dell’ISEE del nucleo famigliare richiedente e l’età dei figli a carico. In quanto all’età, si opera una distinzione tra i figli a carico minorenni ed i figli a carico maggiorenni fino al ventunesimo anno di età. 

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Il periodo di sostegno potrebbe passare dai 3 anni compiuti del bambino ai 6 – linkcoordinamentouniversitario.it

Nel primo caso, per ciascun figlio minorenne l’importo varia all’interno di una forbice tra un minimo di 54,05 Euro ed un massimo di 189,20 Euro: il minimo è destinato a famiglie con ISEE superiore ai 43.240,00 Euro lordi all’anno, mentre il massimo a famiglie con ISEE pari o inferiore ai 16.215,00 Euro. Via via che il livello di ISEE aumenta, il valore dell’assegno diminuisce fino al minimo menzionato.

Nel secondo caso, invece, la forbice va da un minimo di 27,00 Euro ad un massimo di 91,90 Euro al mese, rispettando gli stessi scaglioni ISEE fissati per i figli minorenni. Le nuove ipotesi di modifica attualmente al vaglio del Governo dovranno essere confermate (o ridefinite o scartate) entro il prossimo 31 Dicembre, contestualmente all’approvazione della Legge di Bilancio 2024.

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