In merito l’Assegno unico 2024: ecco quali sono i casi in cui è necessario presentare di nuovo domanda. Se non lo fai rischi grosso.
Da qualche anno a questa parte le famiglie italiane, che hanno figli a carico, ricevono l’Assegno unico e universale. Si tratta di un sussidio alla genitorialità che prevede la suddivisione dei cittadini in fasce, in base all’indicatore ISEE in corso di validità.
La domanda va presentata una sola volta e il rinnovo della misura avverrà in automatico ogni anno, con il rinnovo dell’ISEE. Tuttavia, ci sono dei casi specifici in cui è compito del cittadino presentare nuovamente la domanda. Scopriamo quando accade.
Assegno unico 2024: quando presentare di nuovo la domanda
L’Assegno unico 2024 ha validità dal primo marzo 2024 fino a febbraio 2025. Alcuni cittadini devono presentare la domanda per la prima volta, mentre ad altri basterà rinnovare l’indicatore ISEE, per continuare a ricevere l’importo mensile. Ci sono poi dei contribuenti che dovranno presentare comunicazioni per la presenza di eventuali variazioni rispetto alla domanda originaria.
Insomma, ci sono diverse casistiche, ma oggi vogliamo fare chiarezza proprio su quest’ultima: quali sono le variazioni che devono essere comunicate all’INPS in merito all’assegno unico? L’assegno unico e universale per figli a carico è una misura che, da qualche anno sostituisce, le prestazioni che spettano al contribuente, come le detrazioni per i figli a carico o l’assegno familiare.
L’importo è riconosciuto direttamente dall’istituto previdenziale ed è erogato mensilmente al contribuente. L’importo che spetta ad ogni nucleo familiare varia in funzione dell’ISEE, ma anche in presenza di determinate condizioni, come ad esempio figli disabili. L’emolumento spetta a tutti coloro che hanno un figlio minore fino al raggiungimento del 21esimo anno di età. Mentre per i figli con disabilità non esiste alcun limite anagrafico.
Per percepire l’Assegno unico universale per figli a carico è necessario presentare domanda all’INPS. Ma la richiesta deve essere effettuata una sola volta: non è necessario presentarla ogni anno. Fermo restando che la disciplina stabilisce che il cittadino ha il dovere di comunicare all’INPS eventuali variazioni. Le variazioni a cui fa riferimento il regolamento sono:
- Figlio percettori di assegno che diventa maggiorenne
- Sopraggiungere dello stato di disabilità per un figlio
- Nascita di un nuovo figlio
- Morte di un figlio
- Variazione dell’IBAN o delle modalità di pagamento dell’assegno
- Nuove criteri di ripartizione dell’assegno unico tra i genitori.
Da quest’anno alcuni percepiscono l’Assegno di inclusione: l’INPS fa sapere che dovranno presentare nuovamente la domanda per l’Assegno unico.