Con la prossima Legge di Bilancio l’Agenzia delle Entrate potrebbe prelevare direttamente i soldi dai conti correnti: chi deve preoccuparsi?
La lotta all’evasione fiscale è diventato un tema caldo degli ultimi mesi: il Governo Meloni deve assolutamente trovare il denaro necessario a rendere più solida la situazione finanziaria del nostro Paese e, a questo scopo, una stretta da parte del fisco era prevedibile.
A quanto si evince dal testo presentato come bozza della prossima Legge di Bilancio, e che dovrà essere approvato in via definitiva entro il 31 Dicembre 2023, l’Agenzia delle Entrate potrà disporre di mezzi eccezionali per recuperare le tasse non pagate dagli evasori.
Più nello specifico l’agente di riscossione avrà legalmente facoltà di accedere ai dati relativi ai conti bancari di tutti i contribuenti allo scopo di effettuare controlli fiscali. Se, a seguito di tali controlli, si troveranno delle forti incongruenze (conti molto più pieni di quanto comunicato attraverso la dichiarazione dei redditi) si potrà procedere anche al pignoramento dei conti correnti.
Quando e perché avviene il pignoramento dei conti correnti?
Ovviamente a rischiare il pignoramento, così come qualsiasi altra forma di recupero crediti, sono i contribuenti che non hanno pagato regolarmente le tasse eludendo o evadendo le imposte.
Se gli agenti della riscossione troveranno nei conti correnti abbastanza liquidità per coprire i debiti del contribuente con il fisco, allora ordineranno alla banca di procedere al pagamento, quindi informeranno il debitore che il suo credito bancario sarà utilizzato per pagare le tasse dovute al fisco.
Le specifiche modalità di prelievo ed eventuale pignoramento devono ancora essere stabilite, ma di certo si prevede di mettere a punto un iter standard che possa proteggere la privacy e la sicurezza del contribuente pure mettendo l’Agenzia delle Entrate nella condizione di fare il proprio lavoro.
Dal momento che la misura ha scatenato viva preoccupazione e già diversi malumori, la Premier Meloni è intervenuta direttamente da Bruxelles allo scopo di rassicurare i cittadini. Secondo il Presidente del Consiglio, infatti, la norma in questione è contenuta in una versione ormai superata del testo di legge e ha invitato a “non seguire i sentito dire e i documenti non ufficiali”.
Giorgia Meloni ha sottolineato, infatti, che le nuove norme si limitano a prevedere la possibilità di utilizzo di strumenti informatici per rendere più efficienti strumenti e prassi già esistenti e attualmente già adoperate dall’Agenzia delle Entrate. Per avere una visione definitiva sulla questione, comunque, si dovrà attendere la fine dell’anno.