L’Assegno Unico viene erogato anche ai figli che hanno compiuto la maggiore età, e a seconda dei requisiti l’importo è alto.
Siamo soliti pensare che l’Assegno Unico sia un contributo che serve solamente ai genitori, per ovviare alle spese per la crescita dei figli. In realtà è così ma ci sono altre opzioni che forse non tutti conoscono, come ad esempio l’importo mensile erogato anche ai maggiorenni.
![come funziona l'assegno unico ai maggiorenni](https://linkcoordinamentouniversitario.it/wp-content/uploads/2024/01/assegno-unico-9-1-24-linkcoordinamentouniversitario.it_.jpg)
Naturalmente il nucleo familiare, e il giovane stesso, devono rispondere a determinati requisiti, ma a seconda dei casi gli importi possono essere molto alti. Inoltre l’Assegno Unico ai maggiorenni è cumulabile con altre misure di sostegno e dunque alla fine del mese si può sfruttare una somma notevole.
Come funziona l’Assegno Unico ai maggiorenni, a chi spetta e come richiederlo
Quando il figlio ha raggiunto la maggiore età, l’Assegno Unico non cessa di essere erogato, e come sappiamo non dipende nemmeno dall’ISEE perché è un sussidio universale. Lo stop però arriva al 21esimo anno di età, anche se ci sono opzioni aggiuntive.
![assegno unico fino a 21 anni](https://linkcoordinamentouniversitario.it/wp-content/uploads/2024/01/21-anni-9-1-24-linkcoordinamentouniversitario.it_.jpg)
Per fare un esempio pratico, l’Assegno Unico verrà erogato fino ai 21 anni se il giovane risponde ai seguenti requisiti:
- frequenta un corso di formazione scolastica o professionale;
- svolge un tirocinio, ovvero un’attività lavorativa che non offre un reddito superiore agli 8 mila euro annui;
- è disoccupato e sta cercando attivamente un lavoro (ad esempio attivano il piano formativo previsto dall’ex Rdc e che garantisce un’ulteriore entrata di circa 300 euro mensili);
- svolge il servizio civile universale.
L’importo dell’Assegno Unico, in questi casi, varia in base all’ISEE e oscilla tra i 27 euro (con ISEE superiore ai 43.131,91 euro) e i 91,90 euro (con ISEE inferiore ai 16.215 euro). Discorso diverso è per i figli maggiorenni disabili. In questo caso l’Assegno Unico spetta per tutta la vita. Questo perché il soggetto disabile è equiparato a un figlio minorenne.
Gli importi variano comunque in base all’ISEE, e al compimento del 21esimo anno di età non viene più riconosciuta la maggiorazione. Un’ulteriore novità risiede nel fatto che il figlio maggiorenne può chiedere che l’importo dell’Assegno Unico sia versato a lui stesso e non più ai genitori.
Dunque la domanda può essere presentata in due modi: o dai genitori il cui figlio è a carico, e in questo caso saranno i percettori della somma mensile, o dal soggetto maggiorenne, in autonomia, usando le credenziali SPID o CIE nel sito dell’INPS. Le variazioni di comunicazioni sono sempre ammesse, e l’INPS una volta accertate le condizioni provvede a renderle effettive dal mese successivo all’inoltro della domanda.