L’Assegno Unico viene erogato anche ai figli che hanno compiuto la maggiore età, e a seconda dei requisiti l’importo è alto.
Siamo soliti pensare che l’Assegno Unico sia un contributo che serve solamente ai genitori, per ovviare alle spese per la crescita dei figli. In realtà è così ma ci sono altre opzioni che forse non tutti conoscono, come ad esempio l’importo mensile erogato anche ai maggiorenni.
Naturalmente il nucleo familiare, e il giovane stesso, devono rispondere a determinati requisiti, ma a seconda dei casi gli importi possono essere molto alti. Inoltre l’Assegno Unico ai maggiorenni è cumulabile con altre misure di sostegno e dunque alla fine del mese si può sfruttare una somma notevole.
Come funziona l’Assegno Unico ai maggiorenni, a chi spetta e come richiederlo
Quando il figlio ha raggiunto la maggiore età, l’Assegno Unico non cessa di essere erogato, e come sappiamo non dipende nemmeno dall’ISEE perché è un sussidio universale. Lo stop però arriva al 21esimo anno di età, anche se ci sono opzioni aggiuntive.
Per fare un esempio pratico, l’Assegno Unico verrà erogato fino ai 21 anni se il giovane risponde ai seguenti requisiti:
- frequenta un corso di formazione scolastica o professionale;
- svolge un tirocinio, ovvero un’attività lavorativa che non offre un reddito superiore agli 8 mila euro annui;
- è disoccupato e sta cercando attivamente un lavoro (ad esempio attivano il piano formativo previsto dall’ex Rdc e che garantisce un’ulteriore entrata di circa 300 euro mensili);
- svolge il servizio civile universale.
L’importo dell’Assegno Unico, in questi casi, varia in base all’ISEE e oscilla tra i 27 euro (con ISEE superiore ai 43.131,91 euro) e i 91,90 euro (con ISEE inferiore ai 16.215 euro). Discorso diverso è per i figli maggiorenni disabili. In questo caso l’Assegno Unico spetta per tutta la vita. Questo perché il soggetto disabile è equiparato a un figlio minorenne.
Gli importi variano comunque in base all’ISEE, e al compimento del 21esimo anno di età non viene più riconosciuta la maggiorazione. Un’ulteriore novità risiede nel fatto che il figlio maggiorenne può chiedere che l’importo dell’Assegno Unico sia versato a lui stesso e non più ai genitori.
Dunque la domanda può essere presentata in due modi: o dai genitori il cui figlio è a carico, e in questo caso saranno i percettori della somma mensile, o dal soggetto maggiorenne, in autonomia, usando le credenziali SPID o CIE nel sito dell’INPS. Le variazioni di comunicazioni sono sempre ammesse, e l’INPS una volta accertate le condizioni provvede a renderle effettive dal mese successivo all’inoltro della domanda.