Gli studenti che cercano casa devono conoscere la normativa per non incorrere in problemi con gli affitti. Ecco le tipologie che ci sono.
La crisi economica sta mettendo a dura prova anche gli studenti fuori sede poiché gli aumenti delle case e, di conseguenza, degli affitti rischia il loro diritto allo studio.
Infatti, la crisi abitativa porta i proprietari delle case ad alzare il canone di locazione, spesso violando anche le norme che regolano gli affitti. Per questo motivo, gli studenti devono essere ben consapevoli dei loro diritti affinché possano tutelarsi. Per prima cosa è bene conoscere le varie tipologie di contratto d’affitto. Ebbene sì, non ne esiste solo uno. Scopriamo quali sono.
Conoscere la normativa sulle locazioni e i vari tipi di contratti aumenta la consapevolezza degli studenti di riconoscere i propri diritti ed evitare brutte sorprese. Bisogna ricordarsi che per essere valido il contratto deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni. In caso contrario, l’inquilino rischia sanzioni economiche piuttosto elevate.
I costi relativi al contratto, le spese per la registrazione e il versamento dell’imposta di registro annuale sono suddivisi in parti uguali tra studente e proprietario. Invece, le spese ordinarie, per esempio quelle del condominio spettano allo studente, mentre quelle straordinarie al proprietario.
La prima tipologia di contratto d’affitto che gli studenti possono incontrare è il classico contratto a canone libero 4×4, la tipologia più diffusa. Con questo contratto il proprietario e l’inquilino stabiliscono, in modo autonomo e senza vincoli, l’ammontare del canone e le altre condizioni di affitto. Dura quattro anni e viene rinnovato direttamente per altri quattro.
Gli studenti possono affittare una casa anche con il contratto a comodato d’uso. In questo caso, lo studente abita l’immobile senza pagare un canone di affitto. Infatti, questa tipologia di contratto è gratuita, i pagamenti da effettuare riguarderanno solo le utenze. Di solito, questo contratto può essere redatto tra studente e l’Ente regionale per il diritto allo studio (ERSU) come assegnazione del posto di alloggio. Si tratta di un contratto limitato: la consegna dell’immobile avviene entro un arco di tempo concordato.
Un altro tipo di contratto d’affitto per gli studenti è quello convenzionato o a canone concordato 3×2. Si tratta di un contratto che prevede un affitto già stabilito sulla base di accordi tra associazioni proprietari e associazioni inquilini.
È un contratto molto vantaggioso sia proprietari sia inquilini che possono godere di importanti agevolazioni fiscali:
Tuttavia, il contratto di affitto più comune che stipulano gli studenti è il contratto transitorio con durata compresa tra i 6 e i 18 mesi. Al termine stabilito il contratto sarà sciolto, anche senza comunicazioni tra le parti. Comunque, può essere rinnovato per altri mesi oppure tramutato in un contratto a canone libero.
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