La splendida compagna di Raoul Bova, Rocio Munoz Morales, si è esposta sul proprio profilo Instagram pubblicando un messaggio molto duro
Purtroppo la cattiveria di certi uomini non ha limiti. Viviamo in un’epoca avanzata per certi versi, eppure ancora oggi la violenza sulle donne è un problema grave. La notizia riguardante l’omicidio di Giulia Cecchettin ha sconvolto l’Italia intera e non sarebbe potuto essere altrimenti.
Nei giorni scorsi è stato arrestato in Germania l’ex fidanzato della ragazza di Vigonovo, ossia Filippo Turetta. Il 22enne è accusato di aver tolto la vita volontariamente a Giulia e da poco ha preso il via la fase più tecnica delle indagini, con la procura che sta cercando di acquisire elementi probatori per configurare ipotesi di reato.
Turetta, parallelamente, si è reso protagonista di un primo passaggio nel reparto infermeria del carcere di Verona, per valutazioni da parte dell’équipe psicologica e psichiatrica. Ad ogni modo, il caso Giulia Cecchettin spinge ad affrontare una riflessione ben più ampia, poiché ne sono avvenuti molti altri di femminicidi. Il numero è decisamente rilevante anche soltanto prendendo in considerazione il 2023.
Insomma, urge un cambiamento radicale, che deve partire innanzitutto dalle famiglie. L‘educazione dei bambini/adolescenti è fin troppo importante, ma spesso e volentieri viene trascurata o perfino sottovalutata. Anche per questa ragione l’Italia ha deciso di scendere in piazza, con l’intento di proteggere le donne e far valere i loro sacrosanti diritti.
Sabato 25 novembre era la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, quale migliore occasione per manifestare il malcontento e la rabbia per quello che accade nel nostro paese. E così, sul suo profilo Instagram, si è esposta anche l’attrice spagnola Rocio Munoz Morales, compagna di Raoul Bova.
Rocio Munoz Morales non ne può più: “Basta violenza sulle donne”
L’ex ballerina ha postato un’immagine di se stessa con il segno rosso simbolico sul volto, mentre in descrizione ha riportato alcune toccanti dichiarazioni rilasciate da Elena Cecchettin, sorella di Giulia. “Il femminicidio non è un delitto di passione, è un delitto di potere“, si legge.
Inoltre, Elena definisce il femminicidio come un omicidio di Stato, perché lo Stato non tutela le donne. Poi un avvertimento: “Bisogna prevedere un’educazione sessuale e affettiva, in modo da prevenire queste situazioni“. Infine, l’invito a finanziare adeguatamente i centri antiviolenza, che potrebbero rivelarsi estremamente utili ed efficaci in certi momenti.
Rocio Munoz Murales, dal canto suo, si è lasciata andare ad un “basta, per favore. Basta. Stop alla violenza contro le donne“. Una messaggio che andrebbe ripetuto costantemente. La speranza è che il più in fretta possibile i fatti sostituiscano definitivamente le parole ora intrise di rabbia, perché il limite è stato superato da tempo.