650 euro, il bonus che è meglio non avere

In arrivo un nuovo bonus. Un beneficio che, tuttavia, sarebbe meglio non ottenere. C’è bisogno di un requisito specifico. 

La situazione economico-sociale del nostro Paese non è delle migliori. Diverse famiglie, infatti, fanno fatica ad arrivare a fine mese. La pandemia prima, e la guerra in Ucraina poi non hanno fatto altro che esacerbare la già presente crisi economica. Dopo il lockdown molte aziende sono state costrette a chiudere e questo ha generato un’ingente dispersione dei posti di lavoro.

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Il bonus che è meglio non avere- Linkcoordinamentouniversitario.it

 

Il lavoro manca, e anche quando c’è gli stipendi risultano ancora troppo bassi. A salire, invece, sono le spese da sostenere, soprattutto con l’aumento dei costi delle utenze e delle materie prime. Dunque in un contesto non certo roseo, il Governo si è visto costretto ad intervenire per cercare, almeno in parte, di arginare le problematiche di numerosi nuclei familiari italiani.

La premier ha scelto di approvare delle misure di sostegno per coloro che si trovano in difficoltà. Annullato il reddito di cittadinanza, restano attivi diversi bonus. Di recente è stato  integrato un bonus di 650 euro per le famiglie con figli disabili o al quale è stato diagnosticato un disturbo dell’apprendimento.

Il nuovo bonus per le famiglie con disabili

Nel corso degli ultimi anni è cambiato il modo di rapportarsi alle disabilità. Per fortuna c’è molta più apertura verso bambini ed adulti disabili o con problematiche. L’intregrazione sociale è molto importante per lo sviluppo dei singolo individui. Tuttavia nonostante i passi avanti, affrontare la vita con un disabile può risultare difficoltoso. Le persone che presentano disabilità o disturbi dell’attenzione hanno bisogno di maggiori cure. E proprio per questo le famiglie vanno sostenute economicamente.

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Bonus per famiglie con figli disabili- Linkcoordinamentouniversitario.it

 

Va fatta una distinzione fra disabilità e disturbo dell’apprendimento. Per disabilità si intende una condizione di svantaggio sociale causata da menomazioni psico-fisiche. Il disturbo dell’apprendimento, invece, è limitato all’are didattica. Qualora il proprio figlio, di età inferiore ai 18 anni, presentasse un disturbo dell’apprendimento, si può richiedere l’indennità di frequenza, con un importo pari a 333, 33 euro, spettante però ai nuclei familiari con reddito annuo inferiore ai 5.725, 46 euro.

In casi in cui al proprio figlio sia stata riconosciuta una disabilità più o meno grave vanno considerate le maggiorazioni riconosciute con l’Assegno unico universale. l’importo può variare in base al grado di invalidità. Ma non è ancora finita.  In presenza di un figlio minore spetta anche l’Assegno di inclusione, solo se l’Isee non superi i 9.360 euro. Dunque le misure di sostegno a famiglie in difficoltà non mancano, basta rimanere aggiornati sulle nuove leggi.

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