Ieri, 17 Novembre, in occasione della giornata mondiale di mobilitazione studentesca si è svolto a Pisa un corteo che ha visto la partecipazione di centinaia di studenti.
Questa giornata si inserisce in un percorso di lotte più ampio che il movimento studentesco porta avanti da anni. Lotte che si pongono come obiettivo quello di contrastare lo smantellamento del sistema universitario, il definanziamento alla ricerca, il diritto allo studio concepito come diritto all’indebitamento.La distruzione dell’ università pubblica non è stato un fenomeno isolato ma è stato accompagnato dalla distruzione dei diritti dei lavoratori, dalla precarizzazione delle nostre stesse esistenze e dalla demolizione dello stato sociale.
Sinistra per… ha voluto contribuire al movimento di Occupy-Pisa che anche oggi ha percorso le strade della città con una piattaforma ampia e inclusiva aperta a tutti quegli studenti e a quelle realtà sociali che sia sul piano delle pratiche che dei contenuti si riconoscono nel documento/appello emerso dall’assemblea di ateneo del 14 novembre e che sono in scesi in piazza oggi con la determinazione di cambiare l’attuale stato di cose.
Ancora una volta abbiamo posto al centro del dibattito la difesa dei diritti degli studenti e l’accesso ai saperi in opposizione ai costanti attacchi alla formazione pubblica, una crisi dell’università che si somma a una sempre maggiore condizione di precarietà di un intera generazione, la quale si vede ormai negato il diritto al futuro.
Per denunciare questa condizione abbiamo compiuto un’azione all’INPS, durante la quale abbiamo precisato che non ci interessa chi è al governo ma le politiche che porta avanti. In questi anni ci siamo mobilitati per le solite rivendicazioni che stavano al centro della giornata di oggi, per delle istanze che non vedono migliorare le proprie prospettive con l’insediamento di un governo che di tecnico ha solo il nome e che è sostenuto dal medesimo blocco sociale che ha spalleggiato Berlusconi per 15 anni.
Il corteo si è poi concluso con un’assemblea pubblica su Ponte di Mezzo e con un presidio in Piazza Garibaldi. Il finale ricompositivo con interventi di studenti, lavoratori e spazi sociali è di fondamentale importanza per comprendere come andare avanti.
Cambiano i governi, cambiano le fasi politiche ma resta la necessità per tutti di ribadire con forza l’impossibilità di uscire dalla crisi con politiche di austerità che salvano i privilegi e pesano sempre di più sui più deboli. Per questo oggi più che mai non può bastare il “Que se vayan todos”: si impone l’urgenza di porre in essere un’ alternativa credibile alle politiche liberiste che ci hanno portato alla crisi, ripartendo da spazi di democrazia reale che coinvolgano tutti i soggetti sociali e che individuino come punti fondamentali la ricostruzione dell’ università pubblica, la difesa dei beni comuni, la tutela dei lavorati e la costruzione di un nuovo welfare.
Solo da questi luoghi può venire quel cambiamento sociale di cui tutti sentiamo il bisogno: sarà fondamentale riflettere e individuare collettivamente le pratiche più efficaci includenti ed incisive per raggiungere l’obiettivo di una nuova stagione per tutta la politica.
Questa è la grande sfida che ci troviamo davanti, noi non ci tireremo indietro!
Sinistra per…