[L’IMPATTO DEL NUOVO ISEE IN PIEMONTE: ALCUNI DATI SIGNIFICATIVI]
Nonostante gli Atenei piemontesi continuino a crescere in termini di studenti iscritti si è registrato un significativo calo delle domande di borsa di studio, che al 12 ottobre di quest’anno sono 270 in meno rispetto all’anno passato. Tra chi ha presentato domanda, invece, sono 1400 gli esclusi a causa degli indicatori ISEE ed ISPE: per il 46% di essi è proprio il valore ISPE a determinare l’esclusione. In generale si può dire che i nuovi indicatori escludano dalle borse di studio il 14% degli studenti che ne avrebbero avuto diritto. Si tratta di una percentuale inferiore a quella registrata in altre Regioni, per tre ragioni: l’incremento delle immatricolazioni che rende meno evidente la diminuzione delle domande di borsa di studio, il rifinanziamento dell’anno scorso che ha incrementato il numero di borse erogate nel 2014/2015 influenzando anche il dato del 2015/16 (in particolare con una crescita del 37% delle domande di conferma benefici) ed il fatto che le soglie ISEE ed ISPE, precedentemente fisse a 19 mila euro, siano già state alzate fino al livello massimo consentito a livello nazionale: 21 mila euro. Un incremento che si è rivelato comunque insufficiente per compensare l’aumento degli indicatori, poichè una quota consistente di studenti è comunque rimasta tagliata fuori.
[LA SITUAZIONE DELLE RESIDENZE EDISU]
I dati aggiornati all’ultima chiamata pubblica mostrano innanzitutto che quest’anno sono stati assegnati 2036 posti letto, 121 in più rispetto all’anno scorso: oltre ai 70 posti letto precedentemente affittati con il bando PLAP e quest’anno destinati ai borsisti, ne sono stati assegnati anche molto altri che in passato erano rimasti vuoti. L’incremento delle conferme per merito (conseguenza del rifinanziamento dell’anno scorso) ha però determinato una diversa distribuzione dei posti letto assegnati tra anni successivi e primi anni, a danno di questi ultimi, che hanno avuto a disposizione il 3,5% di posti letto in meno. Tra i primi anni, poi, si registra il dato più preoccupante per quanto riguarda la copertura del posto letto, che viene garantito solo ad un idoneo su tre: il 34% contro il 30% dell’anno scorso, comunque troppo poco per fare fronte al fabbisogno abitativo degli studenti fuori sede a basso reddito in una fase particolarmente delicata come quella dell’avvio di un percorso universitario. In generale gli idonei non beneficiari sono 1023 ovvero il 27% del totale. Questo dato corrisponde dunque al numero dei posti letto che mancano ancora per assicurare il servizio abitativo a tutti gli aventi diritto.