Le precedenti puntate della Commedia a Giurisprudenza
Uno spettro si aggira ormai da tre anni negli atenei italiani, in Via Arenula, sede del Ministero della Giustizia e a Palazzo Boncompagni-Corcos: è la Convenzione quadro per il semestre di tirocinio anticipato durante il corso di studio universitario.
Era il 31 dicembre del 2012 e l’allora dimissionario Governo Monti approvò la c.d. Riforma Forense con la quale si concretizzava la possibilità di porre rimedio ad una delle carenze più gravi delle ex Facoltà di Giurisprudenza: la quasi totale assenza di nozioni e competenze pratiche.
Per anni non si seppe più nulla di questa attesissima riforma, dalle segrete stanze forensi non emerse la bozza Alpa-Spangher, un primo testo che conteneva la convenzione redatta dalla Conferenza Nazionale dei Presidi e Direttori di Dipartimento di Giurisprudenza e dal Consiglio Nazionale Forense.
Una bozza che sin da subito si rivelò una vera e propria truffa: criteri di accesso iniqui ed esageratamente selettivi, scarsa attenzione alla figura dello studente-praticante e sfruttamento garantito negli studi legali.
ATTO I: La Convenzione fantasma che fa paura alla casta
L’11 settembre del 2014, in totale solitudine, LINK – Coordinamento Universitario si opponeva all’approvazione della convenzione che mirava all’esclusione della quasi totalità degli studenti dalla pratica anticipata.
La nostra denuncia pubblica resa ancor più forte dal pesante Mail Bombing indirizzato al Presidente-Prof. Spangher cui parteciparono centinaia di studenti di tutta Italia bloccò l’approvazione proprio nel giorno in cui la Conferenza Nazionale dei Presidi di Giurisprudenza stava per porre la una pietra tombale su un diritto fortemente voluto dai tantissimi aspiranti avvocati.
In quell’occasione ottenemmo, per la prima volta, la disponibilità a discutere un nuovo testo condiviso con le rappresentanze studentesche del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, organo che, a seguito della presentazione da parte del gruppo consigliare Studenti Indipendenti LINK, si espresse sulla vicenda con una raccomandazione ufficiale.
ATTO II: #IoVoglio…i docenti e gli avvocati NO!
Questi mesi non sono però stati persi, con la nostra campagna nazionale #IoVoglio abbiamo attivato nei Dipartimenti di Giurisprudenza del paese un percorso di mobilitazione di cui è difficile trovare precedenti: numerose assemblee con discussioni che hanno dato la possibilità agli studenti di esprimere la loro contrarietà ai criteri contenuti nella prima bozza di convenzione, petizioni come quelle di Pisa, Napoli Federico II, Roma 3 e Campobasso in cui si chiedeva ai dipartimenti di prendere una netta posizione perché la trattativa ripartisse su basi diverse, approvazione di nostre mozioni sulla riattivazione immediata della trattativa tra CNF e organo dei Direttori dei dipartimenti in svariati Consigli di Dipartimento (su tutti citiamo quelli di Pisa e Foggia ed il parere ufficiale della delegata dell’Università del Salento).
Anche grazie alle nostre richieste ed alla conseguente apertura del dibattito pubblico, il CNSU è stato aiutato circa la questione, riuscendo ad ottenere anche la disponibilità dell’ordine nazionale ad incontrare le rappresentanze studentesche e, nel mese di dicemebre, sembrava fosse giunto il momento di questo fondamentale incontro in sede istituzionale.
ATTO III: La Giustizia dell’Orlando sereno
Purtroppo i lavori hanno subito una battuta d’arresto sia a seguito dell’impasse politica conseguente al Congresso dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura e soprattutto del XXII Congresso del Consiglio Nazionale Forense alla cui guida prosegue il Prof. Guido Alpa sia a seguito di una sentenza del TAR del Lazio che ha disposto la decadenza del Prof. Giorgio Spangher da Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza (e di conseguenza da Presidente della Conferenza nazionale).
L’assenza politica più rilevante dalla querelle è quella del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, in particolare per la mancata emanazione del Decreto Ministeriale previsto dall’art. 41 comma 13 necessario per rafforzare la Convenzione quadro.
Forse anche lui ostaggio dei poteri forti forensi, da sempre restii all’apertura della professione e da tempo investiti da pesanti critiche sulla condizione dei praticanti e dei giovani avvocati, forse solo enormemente disinteressato, come l’intero Governo Renzi, a tutte le iniziative che potrebbero migliorare il futuro lavorativo di migliaia di giovani, sta di fatto che l’inoperosità di Via Arenula ha legittimato il perdurante ritardo, ormai inaccettabile dato che proprio il 2015, come previsto dalla Circolare 16-C-2013 del CNF, doveva essere l’anno dei primi anticipi.
Ultimo Atto: Fine della Commedia…convenzione subito!
Ora più che mai pretendiamo che si proceda con l’approvazione della Convenzione quadro, così da permettere la stipula degli accordi territoriali tra atenei ed ordini locali che permetteranno finalmente l’anticipo del praticantato.
Ora più che mai appare fondamentale una celere assunzione di responsabilità di tutti gli attori coinvolti, il Ministero della Giustizia ed il Ministero dell’Università e della Ricerca sul versante politico, i Direttori di Dipartimento ed il CNF su quello della formazione e della professione.
Ora più che mai tutto questo non dovrà realizzarsi senza il coinvolgimento delle studentesse e degli studenti: chi ha paura della pratica forsense anticipata si rassegni, i diritti non sono una commedia!