Buona Università: uscita la bozza, ma è segreta. Pretendiamo confronto pubblico

by / Commenti disabilitati su Buona Università: uscita la bozza, ma è segreta. Pretendiamo confronto pubblico / 245 View / 17 Aprile 2015

Apprendiamo a mezzo stampa dell’esistenza di una bozza di legge sulla riforma dell’Università, e che essa sia in possesso di alcuni tra ricercatori, docenti e rettori prescelti dal PD.

Le intenzioni del Governo in materia di Università, sono in parte trasparite dalle poche dichiarazioni, oltrechè vaghe su molti aspetti, della Ministra Giannini e della senatrice Puglisi. Per questo, riteniamo abbastanza discutibile che, messe nero su bianco le proposte che il governo metterà in campo, esse siano condivise con pochi eletti, piuttosto che presentate pubblicamente alle diverse componenti del mondo universitario.

In questa prima bozza, sembrerebbe esserci la ripartizione dell’FFO 2015/2016, che già attraverso il DEF prevederebbe un aumento della quota premiale fino al 30%, aumentando di fatto quello che è un regime di competizione tra Atenei che non tiene assolutamente conto della pluralità dell’offerta formativa nel nostro Paese. All’interno della bozza, ancora, si riconosce che lo sblocco del turn over all’interno delle Università risulta sempre più necessario e doveroso: questo, però, non può non accompagnarsi ad un rifinanziamento del sistema universitario e una revisione delle figure contrattuali del mondo della ricerca che abolisca i perversi meccanismi di precarietà introdotti dalla “riforma Gelmini”. Per questo, anche limitare la tassazione studentesca, da anni quota sempre più ampia nelle economie degli Atenei, è un’ambizione che può essere positiva, ma questo deve poter valere per tutti gli studenti – anche i fuoricorso – proprio perchè in Italia, in questo momento, non basta un limite alla tassazione per andare incontro alle esigenze di studenti e famiglie sempre più colpiti dalle conseguenze della crisi e dell’impoverimento generale: serve una revisione delle politiche di welfare studentesco e diritto allo studio universitario, così da aumentare la platea dei beneficiari di questo sistema, tra le più esigue in Europa rispetto al numero complessivo di studenti.

Pretendiamo che il Governo renda pubblica la prima bozza a proposito delle linee guida della Buona Università, così da non escludere tutte quelle realtà che rappresentano le diverse componenti delle comunità accademiche nei nostri Atenei dalla possibilità di contribuire da subito nella loro formulazione e stesura.