“Titolo di studio o carta straccia?”. E’ lo striscione, e la domanda, che stanotte intorno alle 3 gli studenti di Link Roma hanno aperto difronte al Ministero dell’Istruzione, ricoprendo la scalinata di rotoli di carta igienica. Un’azione dimostrativa per riportare l’attenzione sul tema dell’abolizione del valore legale del titolo di studio.
Un ritorno in piazza, sotto forma di blitz, per anticipare il presidio, sempre davanti al dicastero di Francesco Profumo, convocato per le 15. Un appuntamento centrale nella giornata di mobilitazioni della Rete della conoscenza che metterà in campo azioni in tutta Italia con lo slogan “Rovesciamo il presente, liberiamoci dalla precarietà”.
Agli studenti non va giù infatti la proposta di abolizione del valore della laurea e tantomeno la formulazione del questionario elaborato dal Miur per la consultazioni telematica patrtita il 22 marzo. Una sorta di referendum via web a cui studenti e docenti hanno un contro-sondaggio, sempre in rete.
“Il questionario preparato dal Ministero – spiega infatti Diana Armento, coordinatrice romana del coordinamento studentesco Link – risulta essere una vera e propria truffa, la stessa formulazione delle domande palesa la volontà governativa di orientare le risposte verso l’assenso a tale abolizione. Ciò è ancor più grave se si tiene conto del fatto che si tratta di una tematicadi fondamentale importanza; infatti l’abolizione del valore legale del titolo di studio creerebbe una dualità all’interno del sistema formativo con poli universitari eccellenti ma costosissimi e università scadenti ma economiche. Insomma il merito dello studente perderebbe valore in favore della reputazione dell’ateneo da cui proviene, rendendo le nostre lauree carta straccia”.
Ma non c’è solo la laurea nei pensieri degli studenti. L’aumento delle tasse nelle università ad esempio è uno dei campi di battaglia. Ecco allora perché Link e l’Unione degli studenti si ritroveranno in viale Trastevere: “Saremo sotto al ministero – afferma Diego Ciarafoni, universitario – per difendere ancora una volta l’università e la scuola pubblica, per ribadire la nostra contrarietà all’aumento delle tasse universitarie previste dai decreti attuativi della riforma Gelmini e per contestare il pdl Aprea sulla privatizzazione delle scuole”.
(23 aprile 2012) Viola Giannoli – La Repubblica