Apprendiamo da alcune indiscrezioni giornalistiche che il MIUR, di concerto con il Governo, avrebbe intenzione di annullare il terzo ciclo di TFA (ormai annunciato da mesi) e il maxi-concorso per la stabilizzazione di centinaia di migliaia di precari. Nei progetti del Governo si starebbe pensando a un colloquio orale per gli oltre 200mila insegnanti precari della seconda fascia (ossia già abilitati e in attesa di immissione in ruolo) e a una serie di test e valutazioni non meglio specificati per l’abilitazione degli oltre 80mila presenti nella terza fascia – decisione quest’ultima che taglierebbe fuori ogni ipotesi di Tirocinio Formativo Attivo.
La legge 107/15 (c.d “Buona Scuola”) prevede l’attivazione di un nuovo percorso di abilitazione all’insegnamento sovrapposto al percorso di reclutamento per i precari, il cosiddetto concorso – corso, un sistema di tre anni di tirocinio misti tra formazione e lavoro retribuito con una valutazione finale non definita; nel frattempo la norma prevede, senza troppe specifiche, l’attivazione di una disciplina transitoria di abilitazione, che, come emerso nell’ultimo tavolo tra Miur e organizzazioni sindacali del 16 novembre scorso, non dovrebbe prevedere un nuovo ciclo di TFA.
L’amministrazione ha concordato con le organizzazioni sindacali che il prossimo incontro, previsto per il 1° dicembre, sarà focalizzato proprio sulla delega relativa al nuovo sistema di reclutamento e alla fase transitoria, dove quindi dovrebbe essere affrontata la questione TFA.
Crediamo che un ulteriore ritardo non sia più accettabile e chiediamo che il MIUR indica al più presto un terzo ciclo di TFA come fase transitoria prima del concorso-corso. Chiediamo inoltre che il nuovo bando non presenti i grossi difetti dei due precedenti: vogliamo una tassazione progressiva, l’accesso dei ‘tieffini’ ai benefici del diritto allo studio e modifiche sul piano didattico che rendano il percorso realmente formativo.”
“Ad oggi – conclude Vitucci – sono decine di migliaia gli insegnanti precari di terza fascia e gli studenti neo-laureati in attesa di un reale percorso di abilitazione, come il TFA annunciato nei mesi scorsi. Un’attesa che adesso non è più rimandabile. Siamo pronti a mobilitarci per difendere le legittime aspirazioni di migliaia di studenti.”