“voi che li considerate/ solo carne da sfruttare/
e che a ciò li preparate/ nelle case e nelle scuole”
(Gualtiero Bertelli)
L’ondata di xenofobia che ha investito il nostro paese negli ultimi anni, manovrata dai tanti poteri politici, economici e mediatici che hanno irresponsabilmente speculato sulla paura del diverso e sulla guerra tra poveri, ha profondamente trasformato la cultura civile degli italiani, catalizzando tensioni e conflitti potenzialmente dirompenti. Le istituzioni pubbliche, nello stesso tempo, hanno avallato una lettura securitaria e repressiva del dibattito sull’immigrazione, facendo a gara nell’imporre norme ed atti sempre più discriminatori nei confronti dei migranti.
I luoghi della formazione, fisiologicamente lo spazio più adatto alla costruzione di rapporti di condivisione e di appartenenza comune al di là delle differenze etniche, in cui tutti i giorni si sperimentano dal basso nuove forme di dialogo e scambio, non sono immuni da questa deriva: dalle classi-ghetto proposte dalla Gelmini ai limiti razziali per le borse di studio universitarie sancite da alcune Regioni, è chiaro come si voglia fare della scuola e dell’università i luoghi di formazione di una società divisa in caste, in cui l’attacco al migrante è strumentale al livellamento verso il basso dei diritti di tutti e al disciplinamento e alla subordinazione di tutti i soggetti sociali.
Per questo l’Unione degli Studenti e LINK-Coordinamento Universitario, impegnate nella costruzione della Rete della Conoscenza, aderiscono al Clandestino Day programmato da Carta per il 24 settembre e si impegnano a organizzare iniziative antirazziste nelle scuole, nelle università e nelle città, rivolte alle studentesse e agli studenti, alle loro famiglie, e a tutta la cittadinanza.
Ognuno è clandestino, nessuno è clandestino.
Unione degli Studenti
LINK-Coordinamento Universitario