Nonostante da mesi docenti e presidi di Disal, Diesse e CdO sollecitino il Miur a bandire al più presto il III ciclo Tfa. L’unica informazione che riesce a trapelare dal Miur è che la prova si svolgerà in autunno. Le prove potrebbero essere bandite a luglio e, quindi, svolgersi a settembre. Sulla questione è intervenuto, nei giorni scorsi, l’ispettore del Miur Max Bruschi, insistendo proprio sulla necessità di bandire in fretta i percorsi abilitanti, affinché i docenti possano far valere il titolo acquisito per il prossimo aggiornamento delle graduatorie previsto per l’anno scolastico 2017/18. A cui va aggiunta la scadenza annuale del 31 luglio per acquisire qualsiasi titolo valido per l’anno scolastico successivo. L’alternativa sarebbe infatti quella di avere un titolo abilitante non spendibile nell’immediato. La conclusione proposta da Bruschi è anche un’altra: «Si abolisca, per la secondaria, da oggi all’istituzione del nuovo sistema, tutte le disposizioni che richiedono l’abilitazione, a partire dalla legge sulla parità scolastica per finire ai commi relativi della 107/2015».
Infatti, se la delega sul nuovo sistema di formazione e reclutamento dovesse saltare e intanto non si attivassero dei Tfa, sarebbe impossibile, spiega l’ispettore, bandire l’inevitabile concorso 2018/19 avente come requisito d’accesso il titolo di abilitazione. In questo caso, tutti i non abilitati potrebbe agevolmente far ricorso in tribunale. Invariate le modalità del Tfa rispetto ai precedenti cicli: una prova d’accesso, un numero di posti autorizzato dal Mef, un percorso di competenza congiunta scuola-università.
Sul numero chiuso si sono già sollevate diverse polemiche ed è partita uan raccolta di firme per abolirlo. Se da una parte è una condizione finora non richiesta per i Pas, dove i candidati ai percorsi abilitanti sono selezionati sulla base di un determinato di giorni di servizio. Dall’altra chi vorrebbe abolire il numero chiuso nel Tfa si appella proprio alla Buona Scuola. Infatti, in base alla legge 107 l’abilitazione è requisito indispensabile per partecipare ai futuri concorsi a cattedra e per l’iscrizione nelle graduatorie d’istituto.
Emanuela Micucci su ItaliaOggi