SE MI TASSI NON VALE! ESTENDIAMO LA NO-TAX AREA VERSO L’UNIVERSITÀ GRATUITA
Dall’anno accademico 2008/2009 all’a.a. 2016/2017, mentre il Fondo di Finanziamento Ordinario veniva tagliato di un miliardo, la tassazione media degli Atenei pubblici è passata da 825,10 euro a 1.161,50 euro, con un aumento del 41 % in soli 8 anni, proprio mentre gli iscritti sono crollati da 1.674.088 a 1.482.664.
Lo scorso anno, con l’introduzione della No tax area per gli studenti e le studentesse con ISEE inferiore a 13.000, rivendicazione storica di Link, gli atenei hanno dovuto modificare i propri sistemi di tassazione. Questo non ha però impedito un aumento delle tasse in tanti atenei che, a causa di bilanci sempre più magri, hanno deciso di aumentare le tasse a tutti quegli studenti che non rientrano nella soglia dei 13.000 o che non rientrano in specifici requisiti di merito.
Il tetto posto alla tassazione per chi ha un reddito superiore a 30.000 di ISEE è molto elevato, e per chi ha un reddito superiore non sono stati posti limiti sul livello di contribuzione lasciando di fatto tutto in mano alle decisioni degli Atenei, strettamente vincolate a bilanci sempre più magri. Così alcuni Atenei hanno optato per un aumento della contribuzione massima, anche dell’ordine di 1000€, altri invece hanno deciso per un aumento di contributi per gli studenti con ISEE superiore a 13.000, spesso colpendo anche fasce medio-basse. In altri casi gli Atenei hanno alzato le tasse agli studenti più in difficoltà negli studi e quindi fuori corso o con pochi crediti conseguiti.
È il caso della Federico II di Napoli, come quanto successo al Politecnico di Bari, dove ci siamo mobilitati e ci stiamo mobilitando affinchè l’introduzione della No tax area non ricada sulla pelle di tutti gli studenti e tutte le studentesse che non rientrano nella fascia che ne usufruisce.
Oggi è più che mai necessario mobilitarsi all’interno degli atenei per l’eliminazione di ogni discriminazione per chi è più in difficoltà negli studi o fuori corso, per impedire che l’esonero di alcuni studenti dal pagamento delle tasse universitarie ricada su tutti gli altri e per una generale riduzione delle tasse.
È necessario rendere la No tax area una misura più equa. Quanto avvenuto al Politecnico di Torino, con l’innalzamento della No tax area a 25.000 euro di ISEE è un primo importante passo, ma non può rappresentare un’eccezione. Ci mobiliteremo negli atenei per l’innalzamento della No tax area ad una soglia superiore a 23.000, soglia necessaria per l’accesso alla borsa di studio, affinché sempre più studenti e studentesse, anche tra coloro che non accedono ai servizi del diritto allo studio, possano usufruirne.
Per tutto questo sono necessari finanziamenti da parte dello Stato, che siano in grado di mettere in condizione gli atenei di non reggere i propri bilanci sulle spalle degli studenti e sui contributi che possono versare le loro famiglie. L’innalzamento della no tax area, la riduzione delle tasse per tutti gli studenti e le studentesse, i finanziamenti da parte dello Stato devono essere il primo passo verso un’università gratuita, accessibile a tutti e tutte.