Referendum NO TRIV: votano anche gli studenti all’estero

by / Commenti disabilitati su Referendum NO TRIV: votano anche gli studenti all’estero / 3084 View / 22 Febbraio 2016

Per la prima volta anche gli studenti e i ricercatori italiani all’estero potranno votare. L’occasione di espressione del voto riguarderà il referendum abrogativo della norma sulle trivellazioni, fissato dal Consiglio dei Ministri per il giorno 17 aprile. Dopo anni di incessanti richieste e battaglie anche gli studenti all’estero, tra cui anche coloro che si trovano in Erasmus, potranno esercitare il diritto al voto. Consideriamo questo avvenimento storico perchè finalmente si riconosce piena cittadinanza anche a chi si trova a studiare all’estero, consentendogli di partecipare tramite il voto alla vita e alle scelte del proprio paese.

Di sotto una scheda tecnica sulle tempistiche e le modalità del voto.

A partire dalle consultazioni referendarie del 17 aprile 2016 gli elettori italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della consultazione elettorale, nonché i familiari con loro conviventi, potranno partecipare al voto per corrispondenza organizzato dagli uffici consolari italiani (legge 459 del 27 dicembre 2001, quale modificata dalla legge 6 maggio 2015, n. 52).

Tali elettori che intendano partecipare al voto dovranno far pervenire AL COMUNE d’iscrizione nelle liste elettoralientro i dieci giorni successivi alla data di pubblicazione del Decreto del Presidente della Repubblica di convocazione dei comizi elettorali, ossia ENTRO IL 26 FEBBRAIO (con possibilità di revoca entro lo stesso termine), una OPZIONE VALIDA PER UN’UNICA CONSULTAZIONE.

L’opzione (qui il modulo )può essere inviata per posta, per telefax, per posta elettronica anche non certificata, oppure fatta pervenire a mano al comune anche da persona diversa dall’interessato (nel sito www.indicepa.gov.it sono reperibili gli indirizzi di posta elettronica certificata dei comuni italiani).

La dichiarazione di opzione, redatta su carta libera e obbligatoriamente corredata di copia di documento d’identità valido dell’elettore, deve in ogni caso contenere l’indirizzo postale estero cui va inviato il plico elettorale, l’indicazione dell’ufficio consolare (Consolato o Ambasciata) competente per territorio e una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti per l’ammissione al voto per corrispondenza (trovarsi per motivi di lavoro, studio o cure  mediche in un Paese estero in cui non si è anagraficamente residenti per un periodo di almeno tre mesi  nel  quale  ricade  la data di svolgimento della consultazione  elettorale; oppure, essere familiare convivente di un cittadino che si trova nelle predette condizioni [comma 1 dell’art. 4-bis della citata L. 459/2001]). La dichiarazione va resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa), dichiarandosi consapevoli delle conseguenze penali in caso di dichiarazioni mendaci (art. 76 del citato DPR 445/2000).

Qui il link con tutte le informazioni