Siamo studenti di Psicologia dei corsi triennali e magistrali di molti atenei italiani: abbiamo deciso di incontrarci spinti dall’esigenza di discutere e ragionare collettivamente rispetto a dei passaggi fondamentali del nostro percorso formativo. Dal modo in cui vengono costruiti i nostri piani di studio, al post lauream, tra tirocinio ed esame di stato, sentiamo la necessità di costruire un orizzonte nazionale che tenga conto delle numerose differenze che affrontiamo nelle nostre città. Vogliamo incontrare nella nostra elaborazione i lavoratori e tutti gli attori sociali che operano in questo campo, così da riuscire a costruire una coscienza condivisa rispetto alla condizione degli studenti e dei professionisti dell’ambito psicologico.
Dobbiamo assolutamente tenere in conto l’analisi della situazione retributiva ed occupazionale dei professionisti della psicologia, e sul tema i dati non sono rincuoranti: la retribuzione dei professionisti già avviati al mestiere, a cinque anni dalla laurea, è la più bassa tra i laureati di altri settori (vedi dati Almalaurea 2016).
Altro tema importante da mettere in critica è la strutturazione ed il senso dell’esame di stato, diverso per costi e modalità di regione in regione, che vede la necessità di una regolamentazione tra cui per esempio una griglia di valutazione delle prove e un adeguamento dei costi che non costringa gli studenti a scegliere di affrontarlo in una regione piuttosto che in un’altra per questioni economiche.
Dall’assenza di fondi e opportunità di fare ricerca in ambito psicologico, alla chiusura in ambito clinico delle scuola di specializzazione che poco spazio lasciano a chi vuole approfondire i propri studi in settori diversi, si delinea un’assenza di riconoscimento reale a livello istituzionale del ruolo dello psicologo come figura lavorativa sempre più necessaria in molteplici spazi. Questo altro non fa che alimentare dinamiche di precarizzazione, svalutazione e sfruttamento del professionista in psicologia, ma soprattutto evidenzia quanto sia miope la visione comune nei confronti del ruolo sociale della professione dello psicologo, che invece potrebbe rappresentare un netto miglioramente alle condizioni di welfare e di benessere dei diversi contesti in cui si opera.
Per questi e altri motivi abbiamo deciso di incontrarci il 18 e il 19 Novembre a Firenze, per due giornate in cui discutere a proposito delle condizioni che ci ritroviamo a vivere nel post lauream:
Venerdì 18 novembre; una giornata di auto-formazione nello specifico sui temi del tirocinio e dell’esame di Stato, grazie al contributo de “il disordine degli Psicologi” e Ada Moscarella, psicologa e psicoterapeuta;
Sabato 19 novembre; un momento plenario tra le realtà organizzatrici e promotrici di questa iniziativa, con lo scopo di discutere su quale possa essere il percorso da intraprendere per iniziare una campagna nazionale che permetta di ritrattare quella che è la molteplice potenzialità della figura professionale dello psicologo, soprattutto in ambito formativo post-lauream ma comunque partendo dalle dinamiche universitarie e lavorando per sensibilizzare e mobilitare fin dall’inizio del percorso di formazione, per non essere impreparati alle dinamiche lavorative in cui dovremmo inserirci nel futuro.
Vi aspettiamo a Firenze!
Qui il link dell’evento Facebook.