Siamo gli studenti e le studentesse degli atenei italiani.
Quanto accaduto in questi giorni nel nostro ateneo rende necessaria una riflessione su quali siano i principi fondanti delle nostre università e del sapere accademico, non solo per rendere i nostri atenei liberi da qualsiasi forma di discriminazione, ma anche per discutere, tutti e tutte insieme, della necessità di una presa di posizione delle comunità accademiche, contro espressioni apologetiche del regime fascista e nazista.
Nei nostri atenei non può essere accettabile alcuna forma di revisionismo e negazionismo, in quanto luoghi del sapere, della discussione e della formazione della capacità critica di studenti e studentesse. Non può essere accettabile qualsiasi dichiarazione che inneggia al nazifascismo, nel rispetto della Costituzione antifascista del nostro Paese.
Sappiamo che quanto accaduto a Siena, in forme diverse, si verifica in tanti atenei, in cui si registra la presenza di singoli, organizzazioni e contenuti che non si definiscono nei valori della nostra carta costituzionale, e talvolta invece si rifanno proprio alla cultura e all’immaginario fascista.
Per questo, è necessario sostenere la costruzione di forme di contrasto a questi meccanismi attraverso momenti di discussione, dibattito, approfondimento all’interno dei nostri atenei, con chiunque prenda posizione per un’università e una società antifascista, oltre che favorendo lo sviluppo e il consolidamento nelle università degli strumenti utili ad ostacolare ogni tentativo di utilizzare l’accademia per diffondere principi e contenuti contrari ai valori sanciti dalla Carta costituzionale.
Come studenti e studentesse lanciamo quindi un appello alle comunità accademiche volto a
contrastare ogni giorno, negli spazi, nelle aule, negli organi governativi d’ateneo revisionismo e fascismo mediante un maggiore impegno nella costruzione di assemblee e momenti di confronto della comunità di Ateneo tutta, nel contrasto al razzismo, all’antisemitismo,al sessismo e all’omofobia.