Nelle scorse settimane il governo ho presentato l’atto n. 377 con cui attua quanto disposto dalla cosiddetta “Buona Scuola” riguardo l’accesso all’insegnamento. A tal proposito abbiamo prodotto una scheda tecnica dettagliata.
La proposta di istituire il Concorso-Corso per l’anno scolastico 2020/2021 per l’ottenimento dell’abilitazione all’insegnamento rappresenta una proposta priva di molte delle evidenti criticità tipiche del TFA e dei precedenti sistemi di accesso all’insegnamento.
Ciononostante, permangono alcuni nodi da sciogliere: qual è il destino delle migliaia di studenti e studentesse che completeranno il proprio percorso di formazione a partire dal 2017? Aspettare tre anni non può essere un’opzione, e se non si dovesse riuscire ad anticipare il concorso-corso a prima del 2020, sarebbe necessario indire un terzo ciclo di TFA. In tal caso è fondamentale che venga finalmente applicata una tassazione progressiva in base al reddito per l’accesso al Tirocinio Formativo Abilitante e che venga riconosciuta la possibilità di accedere ai benefici di diritto allo studio tipici dei percorsi di formazione quali borse di studio, servizio mense, alloggi.
Non possiamo inoltre notare come sia necessaria l’introduzione di un consiglio del tirocinio che vigili sul suo funzionamento o l’ integrazione delle competenze dei consigli di dipartimento monitorando lo svolgimento e l’adeguatezza del tirocinio che il partecipante al TFA svolge all’interno delle scuole. La partecipazione ad un terzo ciclio di TFA deve inoltre essere garantita, senza ulteriori prove, per coloro che sono risultati idonei al secondo ciclo di TFA, avendo superato tutte le prove per il II ciclo, ma che non lo hanno potuto iniziare a causa della diminuzione dei posti disponibili. Va inoltre abolito qualsiasi contributo economico per l’accesso alle prove di selezione al TFA sia nazionali che locali, ove previsto e riconosciiuto valore concorsuale del TFA, non solo in riferimento al terzo ciclo ma a tutti i cicli precedenti.
Ancora, come requisito iniziale per accedere al Concorso Corso vi sono 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche. Tali discipline fanno già parte dell’offerta formativa di alcuni atenei ma non di tutti, portando ad una situazione discriminatoria per gli studenti iscritti in Atenei che non offrono questi insegnamenti e che quindi rischiano di dover ottenere quei 24 crediti attraverso il pagamento di esami singoli.
L’ottenimento dei crediti inerenti il concorso-corso deve essere garantito gratuitamente dalle università attraverso la collaborazione fra i vari atenei e/o l’istituzione di insegnamenti ad hoc che permettano di conseguire tali crediti anche come esami sovrannumerali. Va inoltre tenuto conto, sottolineando la nostra assoluta contrarietà verso l’esistenza stessa dello status di fuori corso che tale status non può e non deve essere attribuito agli studenti che durante il normale corso di studi si sottopongono ad un carico di studio aggiuntivo per conseguire i crediti necessari all’accesso al concorso-corso e all’espletamento di parte dei 60 crediti formativi previsti nel primo anno dello stesso.
Possiamo inoltre osservare che il livello B2 di competenza e conoscenza di una lingua straniera non è attualmente richiesto da tutti gli atenei, e di conseguenza non è erogato all’interno dei percorsi di laurea. Sarebbe opportuno quindi che il requisito per le competenze linguistiche sia limitato al livello B1, erogato da tutti gli atenei e centri linguistico d’ateneo.
Infine, non possiamo non notare come se da un lato sia sicuramente positivo il riconoscimento di un contributo monetario durante il periodo di formazione successivo al concorso, è preoccupante il fatto che questo soprattutto per il primo anno, che prevede il conseguimento di ben 60 crediti formativi, questo risulti particolarmente ridotto nonostante il notevole impegno in termini di tempo che il conseguimento di 60 crediti comporta, col rischio che il percorso di abilitazione diventi privilegio esclusivo di chi dopo almeno cinque anni di studi, può permettersene uno ulteriore per conseguire i suddetti crediti. Pertanto, riteniamo opportuno che al primo anno si possa disporre di una borsa di studio mensile di almeno 1000€
La versione estesa delle nostre proposte è disponibile a questo link.